Musica che si pone in una terra di "mezzo" quella degli americani For Against.
Sembra darkwave britannica ma, per questioni cronologiche e in parte sonore, essa si muove al di là di questa ondata. Accenna momenti Shoegaze, eppure la proposta è ancora acerba per poter inserirla in quel chiacchierato calderone.
Troverete similitudini con i Chameleons Uk e con i Lowlife. Di questo, almeno, ne sono sicura.
I For Against, tuttavia, sono un po' meno tetri dei Lowlife e sfoderano un approccio apparentemente più sbarazzino rispetto a quello caratteristico di Mark Burgess e soci.
Dopo essermi immersa nella magia di "Echelons", debutto per la band del Nebraska, pensavo di poter descrivere con una certa facilità il suo contenuto. Quale grande errore!
All'ascolto, infatti, ci si rende conto di avere a che fare con un superlativo Pop anni '80. Un Pop tinto di psichedelia e di quelle ben note atmosfere percepibili nelle produzioni di casa 4AD. Ma ci sono elementi che vanno "oltre". Dove? Me lo sto ancora chiedendo.
In brani quali "Shine" e "Daylight", infatti, si avverte una freschezza davvero contagiante. In episodi come la title track, invece, cala il sipario dell'oscurità e dell'angoscia. Nella finale "Broke My Back", strano ma vero, basso e chitarre livide dipingono un paesaggio che odora sì di inquietudine ma non di totale rassegnazione.
Se impazzite per il Dream Pop (non necessariamente accompagnato da celestiali voci femminee) o per la tarda stagione della New Wave, datemi retta, cercate "Echelons" e trattatelo come un figlio. Lo amerete, questo è certo, ma anche lui saprà ricambiare il vostro amore.
PS: Sì, avete letto bene! Nonostante il genere proposto la band è statunitense.
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