Questa è una delle tante storie tristi del rock & roll. Solo una delle tante, però.
8 settembre 1995, Florida.
Quattro ragazzi di belle speranze percorrono felici la statale 95, 50 miglia a sud di Savvanah, Georgia. Nel loro furgoncino gli strumenti che occorrono per il concerto in programma per quella stessa sera. Li accompagnano tre loschi figuri della Sony, major generalmente ottusa e prevenuta ma che - stranamente - fiuta l'affare.
"Da questi quattro verrano fuori vagonate di dollari" è scritto nei registri celesti delle ultime parole ascoltate prima della morte.
I quattro, Vigliatura (21 anni), White (23), Griego (28) e Tooke (23) venivano dalle sedute di registrazione di "Example", il classico disco giusto al momento giusto. La sfuriata grunge era al suo apice, orde di ragazzini svegliati dal letargo degli '80 si lanciavano affamati ad azzannare l'ultima carcassa, nella frenesia tipica di chi sa che il mostro sta per lanciare l'ultimo colpo di coda, spiriti affannati alla ricerca del gemito finale, in coda per l'ultima foto con l'animale morente. La fine di Cobain e la crescente qualità degli album dei Pearl Jam accentueranno il tutto e "Monster" dei R.E.M. pare ottenere un successo superiore alle aspettative.
Al cinema, in televisione, nei club evoluti la morte aleggia come uno spettro e - si sa - la morte porta sempre consenso.
"Grazie a questo album diventeremo famosi, e realizzeremo i nostri sogni" è ancora scritto - subito dopo - nei registri celestri delle ultime parole pronunciate prima della morte.
I sogni del giovane Vigliatura erano molto semplici: realizzare un album raccontato come una favola, grande passione che seguiva fin da bambino. "Io penso che la musica debba essere come un libro di favole, che ognuno può raccontare". Povero ragazzo, troppo ingenuo per il music-business in cui si invischiò e che - alla fine - inevitabilmente lo inghiottì.
Lavoro dalle numerose sfaccettature, "Example" comprime nelle sue righe passioni immortali quali il punk ("Superstar"), il pop di R.E.M.iana memoria ("Mighty K.C."), grossi dosi del tanto in voga grunge (la Nirvaniana "Long live the king", l'ossessiva "8:02"), spruzzi di alt.rock ("Orangeworker") e tanta infantile passione buttata in 50 minuti scarsi di chitarre a spasso per le strade polverose dell'America del Sud.
"E' come una specie di novella in cui ogni capitolo esprime qualcosa di diverso" - è scritto nei poco celesti registri del sito ufficiale.
Quel giorno, Vigliatura e soci, accompagnati dalle 3 arpie spedite dalla Sony raccontarono a se stessi - e al mondo - l'ultima novella: il furgone sbanda all'altezza di Savannah, il veicolo si ribalta, gira su se stesso, poi ancora ed ancora, e quello che ne rimane sono poche lamiere nelle quali gli ufficiali presto accorsi estrarranno vivi solo Griego e le 3 arpie Sony. Vigliatura, White e Bender moriranno sul colpo, insieme ai loro sogni, a scrivere la parola fine alla favola della vita, dopo solo un album e mille speranze infrante.
Dovevano suonare al C.B.G.B.'s, a New York, uno dei locali più famosi del mondo.
"Perchè il nome "For Squirrels"? Sai, adoro pensare alla mia musica come musica per gli scoiattoli, adoro guardarli e suonare per loro, è tutto così puro".
Poveri ragazzi, non è vero che nelle favole si vive sempre felici e contenti. A volte - semplicemente - si vive troppo poco.
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