Una musica avvolgente e malinconicamente onirica: così si potrebbe descrivere in sintesi l'essenza di "Rabenflug", unico demo di "Forest of fog", one-man band black metal svizzera progetto solista di Warburz, uno dei chitarristi dei ben più famosi Eluveitie.
L'album, risalente al 2003, ha la particolarità di essere completamente strumentale: vocals assenti dunque per tutte le sei tracce dell'opera, della durata totale di circa mezz' ora. Ammaliare l'ascoltatore e trasportarlo nella triste coltre del "Volo del corvo" diviene quindi compito della chitarra, e Warburz si dimostra compositore di notevole abilità, tessendo con sapienza trame di riff ipnotici e ripetitivi dal sapore grezzo e glaciale di scuola Darkthrone e tuttavia intrisi di un sontuoso gusto per una melodia ridondante di sonorità epiche e, in qualche raro tratto, oscuramente cadenzate, rimembranti le sinfonie abissali del miglior Burzum di "Det som engang var". "Rabenflug" riesce a creare un'atmosfera particolare, gelidamente autunnale, soffusa e variopinta dalle stesse tinte grigie e nebbiose dell'artwork ai colori tristemente limpidi del vespro settembrino.
Un'opera apparentemente (ed'erroneamente) poco variegata, che si sposta dalla dolcezza della splendida intro, affidata al suono pacato di un pianoforte inserito in un'atmosfera boschiva con tanto di lento scrosciare d'acqua e canto di uccelli ad accompagnare, alla violenza impetuosa, trascinante e ossessiva di "Schwertes Blut", e ancora dalla maestosità quasi splendente di "Das Licht Erlosch..." ai toni epici e agli intermezzi tastieristici di "Walking The Endless Path", per terminare negli oscuri e malinconici intrecci di riff e nei groove di "Nebelleben", quasi nostalgica nel suo outro acustico, e nella titletrack: crepuscolare, dall'incedere deciso e potente, emozionante nei suoi assoli ricchi di pathos, atmosferica nella sua conclusione di pianoforte, tuoni e lontano, cupo gracchiare di corvi.
Forse il miglior lavoro di "Forest Of Fog" insieme al recente "Abgründe", "Rabenflug" è un'opera particolarmente introspettiva e di difficile impatto iniziale: assaporandone la bellezza, si rivela per le immagini e le sensazioni suscitate perfetta colonna sonora per la fine di una stagione estiva che svanisce, veloce e implacabile.
Carico i commenti... con calma