Il Sig. Scaruffi definisce questo gruppo i primi brit-poppers americani.

Canzoni come "Go, Hippie", la settima, dal sound molto Oasis-style potrebbero far giustamente pensare questo.

In realtà questa band formata dal cantante chitarrista Collington e dal polistrumentista Schlesinger porta avanti un sound sixties leggero e accattivante fatto di brani che hanno solo ad un primo ascolto un sapore pop. Nascondono, e neanche tanto bene, un grande studio per la musica melodica '60/'70 americana con ritornelli accattivanti suoni molto friendly ed una varietà compositiva invidiabile.

Il tentativo di raccontare a tinte acquerellate la provincia americana (anche mostrandone i falsi miti e la fregatura di fondo dell'AMERICAN DREAM) è davvero splendido in "Utopia Parkway" che deve molto anche al flower movement e alla psichedelia più felice e meno sperimentale. Se non mi credete, sentitevi Amity Gardens, la nove, poi prendetevi un disco qualsiasi dei The New Pornographers e chiedetevi quante volte questo disco sia stato ascoltato negli stereo della band canadese che adesso si è fatta portavoce del revival-flower-pow-movement più colorato.

"Utopia Parkway" del 1999, discreto successo in america da noi non se ne è affatto parlato, è rappresentativo del sound della band ed è, a mio parere, il loro risultato migliore. "Red Dragon Tattoo" e "Denise" sono brani immediatamente fruibili che non nascondono armonizzazioni e cura dei suoni notevoli a scapito delle liriche, che, nei Fountains tendono ad essere un pò facilotte.

Le altre recensioni che forse troverete in giro li liquidano sempre come Beach boys sound o band sfigata, ma non credo che la fortuna di una band si stabilisca dal fatto che sia o meno conosciuta oltreoceano. Di certo non li rende automaticamente dei Loser che sono invece proprio tutt'altro anche nello stile. Intanto qui in italia i Fountains of Wayne, nominati in un episodio di 'The 4400' sono diventati un luogo: in uno degli episodi una tipa bionda invitava uno dei protagonisti per un weekend alle fontane di Wayne dove andavano tutti per via di un concerto...

Un gran bel disco da ascoltare in automobile a un volume importante quando si è imbottigliati nel traffico cittadino.

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