Questo disco è uscito a maggio dell'anno scorso, quando l'ho comprato io era più o meno natale, ma quasi primaverile, con il sole brillante per le strade, in barba a tutte le lucine.
Oggi è quasi primavera e nevica, e mentre sto pensando che a volte le cose accadono quando meno te le aspetti e la cosa migliore da fare è stare lì e godersele, alla tv comincia una trasmissione che ha come sigla una musica che conosco... ma è Four Tet! Spengo la tv e vado a far girare il cd.

Comincia con un batticuore... (e non comincia tutto così?)

Poi arrivano le chitarre, piano, sax, batteria e animali di gomma che fanno squeak, ma sono tutti samples versati in un computer, ben mescolati e riusciti di sorpresa pulsanti come una "slow jam" suonata di fresco e dal vivo, calda e confortevole.

Il bello di questa musica elettronica circolare è che si lascia andare.
Si arrende alle semplici melodie che sarebbero anche un po' folk se non scivolassero subito nel più fluido dei jazz con un leggero tocco funky qui e là per poi ritornare ai beats minimali e astratti. Rumori ripetuti che diventano ritmo.

Il tutto tenuto insieme da un elastico sonoro che non stringe troppo, ma lascia spazio a Four Tet alias Kieran Hebden per respirare e allungarsi a sperimentare e confezionare un bel disco, smerigliato e tondo, a cui ci si affeziona.

" When life is a loop..."

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