Alle porte del 2024, Massi The King attinge al personale vigore energetico e artistico, quindi innesta la marcia più alta e sferra un nuovo allineato combo di matrice punk & roll, i Fox Conspiracy, al varo del progetto e con già in cartellone alcuni appuntamenti live dislocati lungo lo stivale.

Massimiliano Bertagna, bassista e cofondatore dei King Mastino (ed ex Fall Out) con all'attivo 5 loro album venuti fuori nel periodo 2009-17, considerevole di soddisfazioni on stage e di vendite nel circuito underground, che li hanno portati, in forza di un'appassionata e continuativa attività, a creare una vivace e solida fanbase in Europa.

L'avventura King Mastino terminerà dopo l'ultimo album dato alle stampe, Medusa, benché Massimiliano assoldi un'inedita e ruvida line up di players, appartenenti all'ambiente musicale spezzino, che, causa pandemia, non decollerà come ci si sarebbe aspettati, memori tuttavia di alcune grintose date rilasciate in Italia.

Ho il piacere di dialogare con il fondatore dei corroboranti Fox Conspiracy, il poliedrico (è anche Chef stellato operante in zona spezzina) Massi The King, pronto a raccontarci della sua nuova band (e di una vita in evoluzione in grande fermento).

1. Ciao Massi, gran piacere ritrovarti a dare calci più forti a questa vita e a plasmarla secondo le tue visioni e passioni. A bruciapelo: Fox Conspiracy, quale input dispieghi guardando il logo, fusione tra una volpe e il viso di un alieno, e quale suggestione accompagna il nome della band?

Ciao Bob, fa piacere anche a me essere ancora qua a inseguire la vita. Due cose le voglio precisare, non sono stellato, anche se faccio programmi TV, e nei Fox sono cofondatore assieme a Lorenzo, ex Smoking Bones.
Lo scenario che i Fox Conspiracy dipingono deriva dalla passione che Lorenzo ed io abbiamo per la serie TV "X Files", quindi anche il logo fa riferimento a quel mondo ambiguo dove spesso le cose, o i personaggi, sono difficili da mettere a fuoco, come quelle situazioni in cui Fox (il protagonista della serie, ndr) era a caccia di cospirazioni.

2. Presentaci, per favore, la band: un succinto curriculum...

Lorenzo (chitarra e vocals) e io (bass, vocals), abbiamo dato l'avvio all'idea che ci frullava in testa; Jacopo (chitarra), invece, era già membro dei Sunday Sermon. Infine, Leonardo (batteria) è una scoperta, il più giovane tra noi, e l'ho scovato quattro anni fa; doveva suonare nei King Mastino last version, ma poi, appunto, il covid bruciò tutto. Fortunatamente, mi sono ricordato di lui ed oggi è nella band. Ti dico, Bob, sono musicisti davvero capaci ed è un piacere suonare con loro, cattivi e ignoranti al punto giusto.

3. Il tuo cuore batte nell'area afferente al punk, al rock, con puntate nel metal. Non ti chiederei di connotare i Fox Conspiracy in una categoria predefinita, quanto di rinvenire i riferimenti ispirazionali ai vostri gusti sonici, entrati di diritto nella vostra musica...

Bazzichiamo la stessa area musicale, chi più orientato al metal, chi al rock targato seventies, e, anziché garage rock o punk rock, diciamo che il nostro bagaglio musicale coesiste e alimenta i Fox. Siamo una r&r band di massima, hard rock&roll. Bene così.

4. Ho il privilegio di ascoltare la prima traccia promozionale, Satisfied: rispetto ai King Mastino sembrate meno 'compressi', la musica ha una trama più diffusa, come a sottendere una maggiore ricezione in virtù della fruibilità, laddove i KM erano comunque notevolmente propulsivi e densi, sottolineado un impatto più verace, mentre adesso sembra mediate di più la materia sonora tra articolazioni hard, rock e punk.

Be', la storia dei King Mastino tendeva a virare con piacere verso atmosfere cupe e severe, molto impegnative nel far aderire i testi alla parte musicale. Il Rock dei KM non cedeva a troppi compromessi.
I Fox Conspiracy invece hanno un approccio decisamente r&r, gli arrangiamenti delle chitarre sono molto taglienti e richiamano un immaginario stradaiolo, glam.
I KM sono stati una parte importante della mia vita; quando il covid ha fermato tutto è stato difficile, come per tutte le band, restare in piedi; purtroppo non c'è la facemmo a superare quel triste frangente; anche Lorenzo, con i suoi Smoking Bones, ha vissuto una storia simile, ma abbiamo continuato a sentirci per telefono esprimendo la reciproca voglia di riprenderci il mondo, quello che ci appartiene per costituzione. E ora abbiamo davanti a noi una buona strada, tracciata dalla volontà di suonare e di lasciare una personale impronta; toccherà a noi saperla percorrere.

5. Intanto che ferve l'attività di lancio, rendici partecipi delle date che avete in programma, in attesa, sicuramente, di altre che verranno ad aggiungersi...

Dopo la data in Skaletta (Skaletta Rock Club) del 26 dicembre, suoneremo in un secret show in Toscana, una festa privata, e a Marzo siamo impegnati con altre due date.

6. Ti so cuoco da diverse decadi. Come riesci a "starci con tutte le scarpe dentro" e vivere sia la dimensione di rocker quanto quella di maestro ai fornelli? Di recente vedo i tuoi reel su Facebook che anticipano puntate TV in cui, indossando la toque, il camice e mestolo alla mano, prepari e racconti ricette tipiche di La Spezia e dintorni. Il ventaglio di propositività che ti contraddistingue e che esterni lungo questi molteplici asset ti rendono persona impegnata a tutto campo, senza contare l'impegno narrativo sul versante 'calcio & musica', e poi la famiglia, gli amici...

La cucina e la band sono due mondi incredibilmente simili, devi fare gioco di squadra, ognuno ha il suo compito e ognuno deve svolgerlo bene e in sintonia con il resto della brigata... come su un palco, ognuno deve provvedere al suo compito e se alla fine il risultato risulta piacevole, gli applausi sono per tutti.
Collaboro con un emittente televisiva, Antenna 3 Toscana (il canale della provincia di Massa-Carrara), e sto curando una trasmissione dedicata alla tradizione enogastronomia delle mie zone, un bel progetto anche di ricerca storica.
Sono molto appassionato di calcio e collaboro con una testata on line "Calcio ed altre storie". Le passioni mi piace viverle, sperando di stimolare i miei figli a cercare oltre le proposte che gli vengono suggerite dalle mode.
Il tempo lo trovo perché voglio trovarlo, tutto quello che faccio mi piace e mi appartiene, quindi gli devo rispetto. A volte penso delle cose e cerco di capire se posso svilupparle; se la faccenda si pone bene, passo a trasmettere lo stimolo, lo spirito, qualora capisca chi, attorno a me, possa esserne interessato. Soprattutto cerco di stimolare partner che abbiano cose da dire. Non è facile di 'sti tempi, le mode e i nuovi mezzi di comunicazione, per esempio, sembrano aver portato via tanti dal mondo rock underground.

7. Memore dell'esperienza nei Fall Out (storica band di hardcore italiano nata a La Spezia), nell'album "Americananti" (2004) sei al basso, alla voce e scrivi gran parte dei testi, vuoi sottolineare qualcosa di quella forte esperienza?
Cosa vuol dire per te essere rocker: ieri, oggi e... domani?

La mia esperienza nei Fall Out è stata la chiave per arrivare a fare tutto quello che faccio con autodeterminazione. Nella band ero il più giovane e ho imparato molto tesaurizzando dal contesto, soprattutto a difendere la mia libertà.
Essere rocker oggi vuol dire esserci, tenere viva la scena, sentire che il palco ti appartiene, sentirsi parte della stessa famiglia di Lemmy e dei Ramones, degli Stooges o dei Birdman, sapere che con i miei dischi ho contribuito in forma anche minima di granelli di sabbia a formare quella spiaggia in cui credo. Sento di appartenere al rock.

8. Torniamo ai Fox Conspiracy. A ben vedere, forse, c'è una componente da stadio che mi sembra appartenervi, avvalorata dalla tua fede calcistica - per il Toro - ed estesa a quella dei tuoi compagni?

Se saltasse fuori questa componente calcistica, credo lo farebbe in maniera involontaria, poiché penso d'essere l'unico Fox a tifare una squadra di club senza limiti (ride, ndr).

9. Vi sentite liberi avventurandovi sul sentiero tracciato e a cui avete dato impulso, cioè, diffondendo quel feeling di vitalità e ampiezza musicale che abbraccia sentori importanti sulla scia di New Christ, Radio Birdman e del primo punk australiano, costanti della seconda parte della tua carriera dopo i Fall Out?

Si, ci sentiamo assolutamente liberi, non abbiamo alcunché bisogno, né sentiamo di dover dimostrare niente a nessuno. Facciamo quello che ci piace, chiaramente i legami con i nostri riferimenti stilistici sono saldi, quindi l'ambito in cui ci muoviamo è quello delineato concettualmente, però non per autoimposizione, ma per logica conseguenza delle nostre storie e attitudini personali.

10. Domanda per Lorenzo. A cosa hai rinunciato musicalmente lasciando gli Smoking Bones e abbracciando i Fox, cosa ti ha motivato a questo cambio, non totale di prospettiva?

In verità non si tratta di una rinuncia in quanto l'attività live degli Smoking Bones era in standby da un po' di tempo; musicalmente si è trattato di liberare completamente la parte della composizione e mettermi alla prova come cantante oltre che come chitarrista. La decisione di fondare questo nuovo progetto insieme a Massimiliano è arrivata in maniera molto spontanea e naturale, avendo entrambi ancora voglia ed energia da spendere su un palco.

11. Massi, cosa ne pensi dei social, della stampa web DIY e della connessione con l'autopromozione delle band offerta da questi strumenti. Quale considerazione hai del mondo digitale: secondo te questa libertà di comunicazione appiattisce il mondo musicale, laddove tutti possono tutto o quasi tutto, usufruendo pure dell'intelligenza artificiale?

Il mondo digitale è stato una trappola, sarebbe stato ottimo se fosse stato usato come strumento ulteriore di conoscenza e non quale sostituto, dei vinili, ad esempio.
Di sicuro sembra essere strumento futuribile. Invece per quel che riguarda la promozione e la velocità di comunicazione, coesistono aspetti positivi e negativi, bisogna aver l'accortezza di utilizzare tutto, digitale e analogico, altrimenti il rischio è quello di decontestualizzare la musica. In macchina posso azionare Spotify, mi è comodo, ma, quando sono tra le mie quattro mura, il vinile non ha eguali, perché l'oggetto mi vincola e radica a quell'ambiente e immaginario, è il tramite, o il link, se preferisci.
Per me autoproduzione significa avere sempre una possibilità per non dover scendere a compromessi, rappresenta sempre una valida alternativa, non credi?!
Sull'intelligenza artificiale: la temo, non perché potrebbe, o possa suonare il basso meglio di me, ma perché penso che lo suoni senz'anima, a discapito di un processo non sensitivo, né emozionale, piuttosto derivante da una accozzaglia di input che fanno media aritmetica e il cui scopo è quello di soddisfare un criterio richiesto, riferito a quel genere cui si domanda di creare musica di un certo tipo e con determinate caratteristiche.


Grazie Massimiliano, Massi The King, buone feste e super auguroni!

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