Nonostante abbia una certa diffidenza verso la "generazione talent", ovvero verso tutte queste marionette di marketing sfornate negli ultimi 10 anni dai vari "Amici", "X factor" e "The voice", ci sono due eccezioni che confermano la regola: Claudia Megrè, che ha partecipato nel 2014 a "The voice"; e Francesca Michielin, la vincitrice della quinta edizione di "X factor", nel 2011. Oggi parlerò di "Di20are", repack di "Di20", il secondo disco della cantante bassanese. Alle undici tracce che componevano "Di20" se ne sono aggiunte quattro, ovvero "Nessun grado di separazione" (con cui Francesca ha partecipato a Sanremo 2016, piazzandosi seconda), "È con te", "Nice to meet you", questa solo voce e chitarra, e una nuova versione di "Tutto è magnifico", che ho apprezzato di più sia per l'arrangiamento che per l'assenza delle rappate fedeziane, sostituite da strofe pop. Parlare quindi di "Di20are" è praticamente come parlare di "Di20", sebbene l'ordine delle canzoni differisca tra i due prodotti. In sostanza si tratta di un album importante per la sua autrice, una sorta di summa del suo percorso di maturazione dai 16 ai 20 anni. Ci sono tutti i singoloni che l'hanno fatta conoscere al grande pubblico, oltre alla già citata "Tutto è magnifico": "L'amore esiste", che aveva anticipato l'uscita di "Di20"; "Lontano" con tanto di video accattivante; "Battito di ciglia", anche esso valorizzato dal videoclip; e "Amazing", colonna sonora di "The Amazing Spider Man 2". A proposito di quest'ultima, essa non è l'unica canzone cantata in inglese, ci sono anche "Sons and daughters" e la già citata "Nice to meet you". Franscesca spazia quindi dall'italiano all'inglese e da arrangiamenti più ricchi ad arrangiamenti minimali. L'ho ascoltato una decina volte fino ad adesso e devo dire che nei suoi 54 minuti si lascia ascoltare senza difficoltà. La voce della Michielin dimostra una certa sicurezza sul materiale cantato, che però non ha tuttavia punti di particolare difficoltà, né nella scrittura musicale né in quella testuale. Tutto è fedele all'età della protagonista, ed è questo il taglio critico che bisogna dare. La produzione dell'album è di Michele Canova Iorfida, l'uomo che cura il sound ormai di buona parte della musica italiana mainstream. Concludendo ho voluto dare un'iniezione di fiducia alla cantante veneta, comprando il suo cd, che mi darà accesso a un minilive con firmacopie successivo, e non me ne pento. Certo, qualunque paragone con la musica italiana delle generazioni precedenti è inappropriato, Francesca è figlia musicalmente degli anni '10 del Duemila, però nella sua generazione mi ha colpito la sua eleganza e la sua discrezione, che a tratti mi ricorda Alice. Francesca rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest 2016, sperando tenga alto l'onore della musica patria. Al disco metto un 2 stelle, facile materiale e facile ascolto, da mettere per un viaggio in auto o sul pc mentre si fa altro su internet. Nulla più. Da ciò si deduce che il mio parere sugli altri "talentini" eccetto la Megrè è ahime ancor più severo.
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