Può un artista reazionario e rivoluzionario, immeritatamente catapultato dentro la lordura del Seicento controriformista, trasformarsi in detective privato, uccidere e rischiare la condanna a morte pur di vendicare le vittime dell'orrore finto-cristiano? E' questo il tema portante de Il Quadro Segreto di Caravaggio di Francesco Fioretti, autore già uscito allo scoperto con il successo de Il Libro Segreto di Dante. Michelangelo Merisi da Caravaggio, l'avanguardista giunto nella Roma pontificia degli accademici anti-barocchi, si addentra nei vicoli più sordidi del cuore vaticano, pullulante di cortigiane e prostitute schiavizzate da famiglie potenti e curiali oppressori, e - pur senza successo - tenta di rovesciare quel finto ordine etico e morale, imposto dalla Chiesa dopo la scissione del Cinquecento, schierando se stesso e la propria arte al servizio dei reietti, dei miseri, delle "donnacce" e del basso volgo, escluso dal potere dell'Urbe e calpestato da uomini d'onore e signori della fede.

Il romanzo è il perfetto quadro dello squallore romano nella prima Modernità. Caravaggio, personaggio controverso, aspramente criticato e avversato dall'Accademia e tuttavia richiestissimo da nobili committenti, si trova a fare i conti con i misteriosi omicidi di due ex prostitute, entrambe fuggiasche dal Convento delle Convertite (luogo di redenzione per le reiette di strada in fase di monacazione). Con il prezioso aiuto dell'amante Lena, Michelangelo indaga con zelo e discrezione sulle dinamiche di tali decessi, giungendo quindi a identificare nelle cause dei delitti stessi le laide attività tra i frati del Convento e le aspiranti religiose, tutt'altro che purificate. Il detective Caravaggio, che può vantare un infelice denso curriculum di risse, duelli clandestini, denunce del Bargello (il corpo di polizia pontificia) e liti con i numerosi rivali, si trasforma a pieno titolo in un assassino seriale con l'uccisione del giovane Ranuccio Tomassoni, rampollo di una nobile famiglia filospagnola, un tempo amante di Annuccia Bianchini, una delle sue ex prostitute rinvenute senza vita. Inizia così la sua peregrinazione per il Mediterraneo, fra Napoli, Malta e la Sicilia, pochi anni prima della sua enigmatica scomparsa nell'attuale Maremma che gli impedisce di completare ed esaurire con successo le sue indagini.

Il Quadro Segreto di Caravaggio è un'opera che si presta a molteplici interessi e interpretazioni, dall'ambito artistico a quello storico, passando per il tradizionale genere del thriller e inserendovi la verve del contesto d'avventura; Fioretti sforna pertanto un volume estremamente variegato e dinamico nei suoi intenti, regalando una semi-biografia romanzata di un personaggio di enorme caratura culturale come Michelangelo Merisi al quale la tradizione ha attribuito la paternità del Barocco artistico. Il profilo di Caravaggio ridisegnato dall'autore è strabiliante: un uomo dall'eccezionale ingegno e dal mirabolante pensiero, svincolato dal cliché dell'artista maledetto e violento, amante della scienza e della filosofia, "inventore" di un nuovo modo di concepire l'arte e la raffigurazione dei soggetti umani (niente più idealismo e perfezione estetica, Madonne e Santi che vestono i poco sacri panni di mendicanti e prostitute, figure solenni ridotte a corpi scientificamente rappresentati nel degrado e nella consunzione del trapasso e dell'agonia), conoscitore della società moderna, della rivoluzione copernicana e galileiana. Tutto questo impressionante bagaglio di sapere, fede, scienza e filosofia si incarna nel "quadro segreto" del lombardo, la celebre Morte della Vergine, in cui l'ex prostituta Annuccia, avvelenata dalla belladonna, è la Madre Divina della sofferenza umana e dell'orrore della Cristianità scissa e lacerata dal conflitto.

Il volume si dipana tra finzione e realtà, tra fervida immaginazione dell'autore e rigoroso rispetto delle fonti storiche. Ed è così che l'irascibilità e l'intemperanza del sanguigno Caravaggio sono estremamente utili a condurre il filo delle indagini e a difendersi dagli attacchi a colpi di spada e di pennello dei rivali accademici, mentre il suo avanguardismo scientifico anti-tradizionalista gli permette di identificare ed apprezzare a posteriori le contemporanee - o quasi - figure di Copernico e Galileo e di applicare le loro teorie all'ambito artistico. Michelangelo da Merisi è dunque il lume umano che risplende sull'oscurità e sulla lordura dell'Europa frammentata in tante cristianità che rivendicano la purezza delle origini con le stragi, la violenza, il terrore e il dominio coatto sul popolo inerme.

Gustoso, saporito e colorito, Il Quadro Segreto di Caravaggio è un'opera di completa rivalutazione dell'anti-mito caravaggesco, il perfetto equilibrio di creatività e storicità fatte a romanzo, un modo per immergersi - a mo' di Codice da Vinci meno inflazionato - nei sordidi cunicoli nascosti del Vaticano e per comprendere come l'Arte possa egregiamente passeggiare mano a mano con la rigorosità scientifica, l'etica sociale della legalità e dell'eguaglianza e il fascino mozzafiato dell'avventura.

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