"Io, Francesco Guccini, eterno studente, perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto perché so di non sapere niente".

L'essenza del poeta in poche parole. Parole che sanno di umile consapevolezza della forza della propria semplicità. Trame di frasi immaginifiche al servizio di ricordi tanto forti quanto fragili. L'impegno coniugato all'amore per la propria terra, per i propri ideali. La rabbia che assurge al ruolo di diretto autore di testi quando sono proprio quegli stessi ricordi a prendere il sopravvento. Il coraggio di insistere proprio quando sembra che sia troppo.Conviene veramente fingere che si é fatto giorno quando del sole, invece, non ce n'é traccia? La sbuffante ripetitività di chi fa della verità il proprio credo e con esso il proprio motivo per tingere fogli bianchi di testi sognanti su strade di coscienze ipocrite non sempre all'altezza di ricevere l'allarme di una deriva dietro l'angolo. L'importanza di pensieri scoloriti dal tempo, stropicciati dal passaggio di così tante battaglie vinte e perse. Difficile credere alla sbalorditiva coerenza di parole pesanti come macigni scagliate su teste poco inclini alla comprensione. Un giorno questo sole tramonterà e non rimarrà altro che la polverosa ed ingiallita eredità, pervasa da sapiente silenzio, di un uomo capace di urlare senza fare il minimo rumore.

Carico i commenti...  con calma