Questo album mi è piaciuto fin dall’Intro con le parole di Jean Cocteau e la voce di Anna Magnani che cerca attraverso un’ultima conversazione telefonica di salvare l’amore. Prosegue con 7 tracce che raccontano la ricerca di un contatto umano, troppo spesso oggi superficiale: la capacità di esprimersi e la voglia di ritrovare se stessi in “L’invenzione del Blues” e “Maria Maddalena”, la volontà di rompere le barriere sia fisiche che mentali in “Berlino est” e “Piove a Nagasaki” e poi finalmente la gioia di ritrovarsi in due in “A te” e “Lido di Venezia”. Musicalmente mi ricorda i Bluvertigo più romantici, che alternano la priorità delle parole con la forte presenza dell’elettronica, ma sempre con una melodia cantautorale in grado di rimanere in testa per giorni. Credo sia un ottimo esordio, anche con un buona produzione, e che questo cantautore abbia ancora molto da dire. Molto evocativa anche la copertina, in cui lui e sua moglie sono sospesi sul mare del Lido di Venezia dove questo album è nato.
Carico i commenti... con calma