Forse l'atmosfera natalizia intrisa di buoni sentimenti e buone intenzioni sta causandovi una sensazione stucchevole, della serie " quando è troppo, è troppo". E ciò nonostante, a leggere le notizie dal mondo, si abbia un quadro desolante della situazione sia mondiale, sia domestica. In questo mood generale alquanto tristanzuolo, a me è venuto lo sfizio di rintracciare e rivedere, su YouTube, un vecchio film uscito proprio mezzo secolo fa (nel 1974) realizzato da un regista esordiente (e da noi poco noto) come Francis Girod e dal titolo "Trio infernale". Un titolo per niente in linea con la bontà natalizia, ma a mio avviso molto esplicativo delle scelleratezze che molti esseri umani, peraltro insospettabili, sono in grado di commettere .

Ispirato all'omonimo libro di Solange Fasquelle (a sua volta fedele trasposizione di una serie di efferati delitti commessi in Provenza pochi anni dopo la fine della Prima guerra mondiale), il film narra le gesta criminose di un certo stimato avvocato Georges Sarret, decorato al valore militare e tanto cinico e sfrontato da arricchirsi, coadiuvato da due sorelle tedesche di nome Schmidt sue amanti, in modi truffaldini. Il meccanismo è semplice e micidiale: indurre uomini anziani facoltosi, non propriamente in buona salute e titolari di un'assicurazione sulla vita, a sposare una di tali sorelle. Alle nozze, dopo poco tempo, seguirà la morte inopinabile dei suddetti uomini e la vedova erediterà il capitale comprensivo della somma versata dall'assicurazione per la polizza a suo tempo stipulata.

Il trio agisce con grande abilità, accumulando sempre più denaro. Ovviamente, come da detto popolare " il diavolo fa le pentole ma non i coperchi" e il fatto di eliminare una coppia di usurai che avrebbero potuto ricattare i tre malfattori sarà l' inizio del declino (con tanto di suicidio per rimorso da parte di una delle sorelle).

Senza ricalcare i fatti finali di una lunga serie di truffe ai danni delle compagnie di assicurazione francesi ( per quanto commesso l' illustre avvocato Sarret verrà condannato e mandato alla ghigliottina), il film è molto crudo nella rappresentazione dei crimini dei tre balordi , dalla condotta di vita sfrenata e libidinosa, e trascende nel Grand guignol. Se c'è da uccidere e passare all' immersione dei cadaveri dei due usurai in una vasca ricolma di acido solforico per consentirne la dissoluzione, nulla viene risparmiato allo spettatore. E lo stesso dicasi quando quel che resta di tali cadaveri viene versato, di notte, in una buca previamente approntata. D' altronde tutto questo si può fare se non si hanno scrupoli ad accumulare soldi in modo efferato.

Inutile dire che in un film così audace ( forse oggi ci sarebbero più remore a realizzare qualcosa di simile), la recitazione dei principali attori è fondamentale. Michel Piccoli è al top delle capacità recitative nel ruolo dell'avvocato Sarret, uomo diabolico nel perseguire azioni ripugnanti, mentre Romy Schneider, nei panni disinibiti di una delle sorelle Schmidt, è superba nella sua perversione a fianco di un tal uomo forse da soprannominare Lucifero ( da notare che l'intesa recitativa fra i due era rafforzata da una relazione amorosa fuori dal set).

Film quindi da recuperare, anche a dimostrazione del fatto che il male commesso dall' homo sapiens non solo a livello globale, ma anche su piccola scala e riportato dalla cosiddetta cronaca nera è sempre stato una piaga costante, ieri come oggi . Se ne consiglia la visione a persone di stomaco forte.

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