‘Ferro Battuto' (eccezionale già per il titolo) è l'ennesimo tassello artistico di questo cantautore e compositore capace di svariare tra diversi generi, nonché raffinato autore di testi e melodie lenti e trascendentali. Quest'album non è da meno nella sua discografia.

L'iniziale ‘running against the rain' apre con una melodia geniale scandita da un groove di basso e chitarra, ed effetti disco, mentre i testi sono come di consueto dotti e scientifici e fantastici; assonanti e felicemente sposati con la melodia che sveltisce in ogni misura. 'Bist du bei mir', è anch'essa bella, la melodia iniziale di tastiera suona delle note ‘sospese' e perpetuate, i testi trovano qui' la loro genialità nell'apparente o reale sconclusionatezza logica sacrificata alla metrica; mi è piaciuto anche il ritornello credo in lingua tedesca. riporto anche alcuni versi: ‘La luce abbagliò i miei sensi come in un quadro di Monet, mentre l'estate insidiava il giovane Gesualdo. Risuona un mambo nella cavea e il mondo semplicemente gira, sull'orlo di un precipizio mi inviti adesso a giocare.‘

Segue ‘La quiete dopo un addio' a mio giudizio la più bella del disco che parte lentamente con dei violini ed una campionatura distorta, testi pazzoidi, che sublimano gradualmente in un cambio di ritmo: ‘Verrà un altro temporale, sarà di nuovo estate, e scoppieranno i suoi colori per le strade...Monti sorgenti, dalle acque appariranno le baie dell'incostanza / le valli dell'incoerenza per superare questa noia di vivere / prendi cio' che vuoi dai tuoi giardini sospesi nell'anima' ....Cadenzati assurdamente bene che Franco riesce a cantare magnificamente pur con il suo accento. ‘Personalità empirica' non è spettacolare, non in sé, ma in quanto già sentita dallo stesso autore, interessanti i testi qui filosofici e interiorizzanti, ripetuti da una donna in francese. ‘Il cammino interminabile' è altrettanto interessante nei testi questa volta in dialetto siciliano, con una melodia allo xilofono bassi cembalo e ottimi testi.

Lontananze d'azzurro' è invece la canzone più lenta del disco, con testi più logici. ‘Hey joe' interpretata anche da Hendrix, vede la pronuncia inglese fintamente amatoriale di Franco qui accompagnato da violini; mentre ‘Sarcofagia' è l'altro episodio a mio dire interessante nei testi schizofrenici ma animalisti, che riporto ancora: 'Come può la vista sopportare, l'uccisione di esseri che vengono sgozzati e fatti a pezzi, non ripugna il gusto berne gli umori e il sangue, le carni agli spiedi crude - e c'era come un suono di vacche, non è mostruoso desiderare di cibarsi, di un essere che ancora emette suoni..'a cui segue ‘Scherzo in minore' eseguito da trombetta, testi sentimentali e surreali nonché misantropi. Chiude il disco ‘il potere del canto', dove alle campionatura si aggrega il groove di chitarra; testi molto lontani da un senso ma interessanti e d'impatto in alcuni versi.

Questa parentesi è fortemente sperimentale, oltre che nei testi, anche nella musica che presenta campionature groovy e dance, lodabile anche per la cadenza e per l'atmosfera soffusa e sospesa.

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