Ci sono artisti che stentano a dire qualcosa di nuovo o, almeno, di originale per carriere intere. Battiato è invece uno capace di sorprendere anche con un singolo: Shock In My Town è una di quelle canzoni che fa storia a se, una pietra buttata nello stagno della musica pop, un precedente con cui devono fare i conti un po' tutti, anche lo stesso Battiato, che è poi tornato diverse volte sul luogo del delitto (Running Against The Grain, Tra sesso e castità).
La profondità del pensiero filosofico unita alla sperimentazione musicale. Un'alchimia che ha fatto della coppia Sgalambro-Battiato uno dei motivi di consolazione del panorama musicale italiano, altrimenti debitore oltremodo alla musica anglofona. E Battiato ci gioca su: shock in my town velvet underground, ho sentito urla di furore di generazioni, senza più passato, di neo-primitivi. Benché Battiato prima e Sgalambro poi, abbiano quasi sempre usato le altre lingue in maniera appropriata, questa volta l'inglese sembra una presa in giro, una semplice cantilena, poche parole usate giusto per la loro musicalità. E' invece l'italiano ad emergere, con il suo ritmo sincopato e la forza della parola, anche se ermetica e poco musicale.
Il percorso si fa ancora più preciso nella traccia inedita di questo singolo, Stage Door, un brano rimasto in versione demo, la cui incompiutezza musicale fa da contro altare ad un testo intenso e magnificamente scritto, fra i migliori mai incisi da Battiato. E' una divagazione filosofica sull'attitudine alla vita, dove a gli aspetti più malinconici (sapessi che dolore l'esistenza che vede nero dove nero non ce n'è) si alternano momenti di isteria (perché noi siamo liberi di fare quello che vogliamo, di uccidere, stuprare e rapinare) ed altri di rassegnata serenità (ma io vorrei essere un'aquila, vedere il piano del mondo che inclina verso di noi).
Ad impreziosire il singolo seguono La Cura e La Stagione dell'Amore, in versione live. La prima è un episodio abbastanza ordinario che nulla aggiunge alla versione del disco. La seconda è invece una riuscita reinterpretazione di una delle più belle canzoni del nostro, questa volta affiancato nel canto dalla splendida Nicola W. Smith, stranamente accantonata da Battiato negli anni successivi, che a lei ha preferito voci femminili decisamente meno dotate. La Smith interpreta del brano alcune parti della canzone originale tradotte in inglese, l'intreccio con i versi cantati in italiano da Battiato è splendido e bissa, senza scadere, quanto già ascoltato in Strani Giorni.
Se è necessario citare un singolo imprescindibile della carriera di Battiato, Shock In My Town è di sicuro uno dei candidati. E se è possibile dare dignità ad un'operazione quasi esclusivamente commerciale come il lancio di un singolo, in questo caso ci si è completamente riusciti.
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