Pochi compositori come Franco Donatoni hanno vissuto la difficoltà del comporre, la drammaticità dell'atto della creazione. Lo si rileva per esempio nei suoi scritti, dai titoli astrusi (Questo, 1970; Antecedente X, 1980, il cui sottotitolo è appunto 'Sulle difficoltà del comporre'). Eppure Donatoni era un animo lieve: quando il festival Milano Musica gli dedicò un omaggio nel 1992, lui si presentò al concerto vestito da Bach... e alcuni tra voi lo ricorderanno sul palcoscenico del Maurizio Costanzo Show, con un cappellaccio da cowboy calcato sulla testa...
Il cd Accord che ho tra le mani ce ne offre un ritratto in musica: sei brani per piccoli ensemble cameristici composti tra il 1960 e il 1993. Lo stile è riconoscibilissimo: la musica di Donatoni è nervosa, irruente, un groviglio di note che a volte raggiungono una densità estrema, tanto da far trattenere il fiato all'ascoltatore. (nota discografica: registrazione dal vivo, nessun rumore in mezzo ma si sentono gli applausi alla fine dei brani)
"Spiri" (1977) per dieci strumenti e "Le Ruisseau sur l'escalier" (1983) per violoncello e piccola orchestra sono tra i suoi lavori più conosciuti, ma anche gli altri brani qui presenti confermano le qualità di questo compositore: una lucida furia si impadronisce di ogni suono, momenti di relativa quiete si alternano ad altri in cui il materiale ribolle di una brulicante vitalità.
Ecco la musica di Franco Donatoni (1927-2000): la colonna sonora di un formicaio...
Decine di compositori hanno goduto del suo insegnamento, altra testimonianza del suo non volersi arrendere alle difficoltà del fare musica oggi. Tra essi, Castagnoli, Dusapin, Fedele, Lindberg, Maldonado, Romitelli, Solbiati, e l'elenco potrebbe continuare a lungo. A noi resta la musica di Donatoni: un lascito prezioso, da ascoltare il più possibile.
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