«...la musica di Evangelisti parte da zero. Quali possan essere le sue preferenze di musicista, le sue scelte di compositore avvengono in un'area di possibilità inesplorate» (Mario Bortolotto)
Grazie alla Edition RZ, piccola casa discografica tedesca specializzata nella ristampa di materiale raro e/o misconosciuto di compositori contemporanei, nel 1998 viene rilasciato un doppio disco comprendente la raccolta completa dei lavori di uno dei grandi maestri italiani della musica contemporanea, pioniere, insieme a Cage, Schaeffer e Stockhausen, della musica elettronica, membro assieme al più famoso Ennio Morricone, del "Gruppo di improvvisazione nuova consonanza": Franco Evangelisti. Nato a Roma nel 1926, prese parte dal 1952 al 1960 ai seminari estivi sulla "Nuova Musica" a Darmstadt, dove ebbe la possibilità di entrare in contatto con Edgard Varese, Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez, Luigi Nono: tali esperienze influenzeranno sostanzialmente il suo stile compositivo, che si distacca in maniera evidente dalla tradizione musicale pre-novecentesca; molto importante è stato anche il suo impegno col "Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza", che rappresenta uno dei primi tentativi di unire l'improvvisazione con alcune tecniche compositive come l'aleatorietà di John Cage e l'atonalità. Nei due dischi, contenenti ognuno 7 brani (di alcune composizioni sono presenti più versioni, eseguite da orchestre differenti) possiamo immediatamente cogliere alcune caratteristiche della tecnica compositiva che ha contraddistinto il grande maestro romano: la presenza di numerose fasi di silenzio tra una nota (o un gruppo di note) ed un'altra (o un altro gruppo) e la tendenza alla deformazione dei suoni che indebolisce la comprensione dei singoli strumenti da cui tali suoni derivano. Apre entrambi i dischi "Proiezioni sonore" per piano solo, eseguita nel primo CD da Aloys Kontarsky, pianista spesso associato a Karlheinz Stockhausen (al quale è dedicata la composizione), in quanto presente in moltissime registrazioni delle opere del compositore tedesco, e nel secondo CD da David Tudor: il musicista è libero di dare l'ampiezza allo sviluppo generale dell'opera, la quale è divisà in singole strutture, separate da uno spazio che viene determinato a piacere dall'esecutore (basti pensare che nella versione di Tudor, il silenzio successivo alla prima nota dura quasi il doppio di quello della versione di Kontarsky): troviamo in questo caso un esempio della particolare concezione di partitura di Evangelisti, che viene vista come un "sistema" in cui l'esecutore può elaborare delle scelte libere e personali. "Incontri di fasce sonore" è una composizione particolarmente conosciuta e studiata a livello accademico: fu scritta nella seconda metà degli anni 50, periodo in cui tanti compositori si trovavano di fronte al problema di creare un sistema efficiente di trascrizione della musica elettronica:
«Il problema della creazione della partitura, con spiegazioni e simboli, è fondamentale da un punto di vista storico come prova del nostro lavoro, dovuto al fatto che i nastri [magnetici] si deteriorano e solo una precisa documentazione può permettere di ottenere qualcosa da noi e, infine, ricostruire il nostro lavoro»
Evangelisti decide di optare per un sistema grafico di partitura molto accurato e preciso riportando forme d'onda, frequenze, riverberi ed altri elementi. In "Aleatorio", per quartetto d'archi, troviamo dei chiarissimi riferimenti alle sei "Bagatelles" del grande Anton Webern: Evangelisti adopera sia la tecnica seriale post-weberniana che l'aleatorietà Cageiana; in tale opera Evangelisti utilizza un pò tutti i possibili metodi di produzione di suono per gli strumenti ad arco. "Proporzioni", per flauto solo, dedicata a Severino Gazzelloni, si caratterizza per delle strutture chiare ed essenziali e per il tentativo di dare una concreta dimensione fisica al suono, tramite l'uso degli armonici. "Die Schachtel", azione mimoscenica per mimi, proiezioni, orchestra da camera su soggetto di Franco Nonnis, è un commento ironico sul destino della razza umana. "Campi Integrati n.2", per nove strumenti, è l'ultima composizione scritta dal compositore romano: basata sul gioco logico-aritmetico del quadrato magico, in questa composizione le altezze sono regolate da una serie di dodici suoni a scelta dei performers. Tra le altre composizioni presenti nella raccolta troviamo "Ordini", strutture variate per sedici Strumenti; "4!", piccoli pezzi per pianoforte e violino; "Random or not Random", per orchestra.
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