Zappa non era solo musicista: ha fatto il diplomatico e addirittura il doppiatore di film porno, quindi è quasi inutile chiedersi se abbia girato un film... per chi ancora se lo chiedesse la risposta è sì, e più di uno.. "200 Motels" è l'unico degno di nota, questo non lo rende certo una pietra miliare, ma sicuramente offre la possibilità di addentrarsi un po' nell'universo di quel folle di Zappa, era il 1971...
Partito da un soggetto poco più che abbozzato, il film riceve abbastanza stanziamenti per cinque giorni di riprese e, cosa più importante, per affittare l'orchestra sinfonica di Londra e anche perchè le musiche del film vengano poi eseguite dalla stessa orchestra alla Royal Albert Hall (concerto mai eseguito, la solita censura...); ad affiancare Zappa -totalmente impreparato sul lato più squisitamente tecnico- alla regia troviamo Tony Palmer, famoso all'epoca per aver montato immagini della guerra in Vietnam con sottofondo di musica Rock.
La sceneggiatura -anche se sarebbe meglio parlare di canovaccio- verte sullo straniamento dei musicisti durante una lunga tournèe, fatta di lunghi spostamenti, discussioni, ma soprattutto di notti in motel sempre diversi;
Il cast è degno di un baraccone di provincia: quel che rimane dell'orchestra (molti musicisti sono scappati una volta viste le sconcerie che avrebbero dovuto cantare, suonare, sopportare); i Mothers of Inventions, ottimi musicisti ma attori pessimi; Theodore Birkel, unico attore professionista del lotto, che ha imparato sulla sua pelle che è sempre bene leggere il copione prima di accettare una parte; uno spassoso Ringo Starr nei panni di Zappa e Keith Moon nella parte di un'arpista (l'arpa è stata lasciata sul set dalla vera arpista, scappata dopo poche ore di set), doveva partecipare anche Pete Townshend, ma il giorno delle riprese si è svegliato tardi; a completare il quadro un sacco di autentiche groupie nella parte di loro stesse.
Le riprese si riveleranno un disastro, la sceneggiatura troppo elastica e la recitazione amatoriale aumentavano a dismisura la confusione che già di suo Zappa aveva creato, incapace di gestire la produzione di un film e troppo egocentrico per farsi aiutare da Tony Palmer, praticamente declassato ad operatore; i dialoghi erano talmente volgari e le trovate così fuori di testa che tutto il cast provava come un senso di vergogna nei confronti del Genio, imbarazzo diventato insopportabile quando è il momento di suonare e girare una lunga suite incentrata sull'importanza delle dimensioni del pene...
La musica è sicuramente la cosa migliore del film, follie orchestrali, e perfetti brani rock, demenza e intelligenza, Zappa era solo felice di poter aver a disposizione una simile orchestra per suonare i suoi brani più folli e non si rendeva conto di quale guazzabuglio di film stesse girando, i soldi finiscono, il tempo non basta e così non è stato neanche possibile girare tutto il materiale previsto... La produzione deve fare carte false per fare in modo che l'arrabbiatissimo Tony Palmer si occupi del montaggio, per dare un senso logico al materiale girato ma anche perchè il film è stato girato in video (per risparmiare), e l'unico capace di trattare con questo formato era proprio lui, il segnale video viene così effettato in maniera mai vista al cinema e riversato su pellicola a 35mm (e questo è un primato del film), dandoci una qualità dell'immagine bassa ma particolare e dei momenti di psichedelia visiva decisamente interessanti; a questo si aggiunga un montaggio davvero incredibile dei numeri musicali, schizzato e veloce, avantissimo.
Innovativo dal punto di vista visivo, decisamente buono dal punto di vista musicale, ci rimane una storia volgare e decisamente confusa, recitata malamente e senza senso, non manca qualche trovata divertente, dell'ironia forse un po' troppo autoreferenziale ma comunque efficace ed una bellissima sequenza a disegni animati sull'importanza dell'igiene orale e della musica seria, un po' troppo poco per avventurarsi in un'ora e mezza di un film del genere... "200 Motels" non è esattamente il film che consiglierei a chi vuole avvicinarsi all'opera del maestro, nè tantomeno a uno Zappiano poco meno che ultraconvinto, lo consiglierei invece agli studiosi di cinema sperimentale, agli amanti del freak più svergognato e a chi soffre d'insonnia; scordiamoci la perfezione delle sue opere musicali, perchè qui zio Frank si dimostra non all'altezza della situazione, e questo è tutto sommato rassicurante, era umano.
Carico i commenti... con calma