Delimitare in un genere la musica di Frank Zappa penso sia cosa pressoché impossibile. Se si escludono i primi due album Freak Out e Absolutely Free, considerabili come i primi tentativi di rock opera, tutta la successiva e sterminata produzione zappiana sfugge ad ogni catalogazione. Potrebbe essere considerata progressive, ma la musica di Zappa è sempre stata lontana dagli stilemi e dalle regole dettate in Inghilterra dalla fine degli anni ’ 60 in poi, oppure come jazz/rock, ma qui il concetto di jazz e di rock viene completamente stravolto a favore di un ibrido degli stessi che non è però la somma di entrambi. Forse, dato anche l’interessamento che ha suscitato il buon Frank in ambito accademico, la sua proposta è più vicina alla musica classica, ma anche in questo caso il concetto di “classico” deve essere considerato prudentemente. Per cui la sua musica è semplicemente la musica di Frank Zappa…, senza cercare di trovare significati sottesi o possibili paragoni con quanto fino ad oggi prodotto.
Tuttavia c’è un solo titolo, nella sua discografia, che può avere una catalogazione precisa e questo è proprio il live Bongo Fury. L’intero lavoro è impermeato di un’atmosfera rock blues, primo amore di Zappa, anche se nella versione folle e tutta personale del baffo di Baltimora. Registrato nel maggio del 1975 all’ Armadillo World Headquarters di Austin, per l’ occasione Zappa reclutò quella vecchia canaglia di Capitan Beefheart e i suoi più fedeli componenti delle “Madri”: tra cui i fratellini Fowler, Bozzio, Duke, Napoleon Brock. Fin dall’iniziale Debra kadabra e fino alla celebre Muffin man il grande mattatore e proprio il Capitano con un cantato allucinato forte di qualche ettolitro di birra bevuta e con l’intera band sugli scudi, con Zappa che si diverte a duellare con l’armonica di Beefheart (anche al sax)con i suoi solos così strani ma originali allo stesso tempo. Solo Duke, sembra leggermente appannato ma probabilmente per il genere suonato che prediligeva maggiormente il lavoro della chitarra a sfavore delle tastiere.
Un curioso episodio sembra essere legato a questa registrazione: durante una delle due serate un allarme bomba fece interrompere bruscamente il concerto, con successiva evacuazione del locale. Dopo circa mezz’ora, appurato la falsità dell’allarme, la band riprese a suonare con Zappa che si scusò con Beefheart di averlo interrotto nel bel mezzo di un assolo sax. Dopo un suo gesto la band riprese a suonare dallo stesso preciso punto in cui era stata costretta ad interrompere… . Probabilmente il lavoro più accessibile di Zappa, ma scordatevi il blues all’ acqua di rose di Clapton e affini. Blues folle allo stato puro!
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