Premessa: tale recensione vuole rendere giustizia ad uno degli album più sottovalutati di Frank Zappa, ritenuto da molti inferiore probabilmente accusando la scarsezza della qualità dello studio di registrazione, solitamente molto elevata negli album del maestro. Questo disco, lungi da essere un'opera mediocre, è un capolavoro che solo analizzando meglio i testi ed il rapporto che essi hanno con la musica del disco si può rivalutare.
Partiamo ad esempio giudicando il disco nella sua interezza e valutando l'opera nel suo insieme. Ad un approccio superficiale essa può apparire un'opera scarsamente omogenea al suo interno e le canzoni non sembrano molto legate fra loro. In realtà, ad un ascolto più attento, ci si può accorgere che il disco riesce in maniera totale e completa a mettere alla berlina gli aspetti peggiori e più bassi della società odierna. Attraverso i testi delle canzoni ci troviamo descritti con dovizia di particolari gli aspetti più assurdi e gretti della società consumista, dal sesso sempre più impersonale (Mrs. Pinky) all'assenza di prospettive (Wind Up Workin' In A Gas Station) fino all'illusorio e alienante divertimento delle discoteche (Disco Boy).
Il pessimismo zappiano, proprio di un uomo che ha visto la rovina della generazione yuppie sotto il flagello del consumismo e della droga, non sembra lasciare alcuna speranza di fronte allo scenario di decadenza che ci si profila di fronte agli occhi. Tuttavia una speranza c'è ed egli sembra indicarlo: è la Musica. Infatti, quasi a portare un raggio di sole in questo mondo perduto, ad una canzone cantata ne segue una strumentale; ciò, a mio parere, vuole dire che anche di fronte alla tristezza l'Arte è ciò che può salvare l'uomo, elevandolo dai problemi materiali. Tuttavia essa non è una soluzione definitiva; infatti l'album non si conclude con un consolatorio pezzo strumentale, ma con "Disco Boy", il che serve a confermare il fatto che la musica non porta definitiva soddisfazione.
Partiamo dal primo pezzo, "Wind Up Workin' In A Gas Station". Esso in maniera semplice e solo apparentemente banale prende in giro il sistema scolastico americano affermando il triste destino che attende a tutti i suoi studenti. Il giro di accordi, semplice e minimalista, che si protrae per tutto il disco, portrebbe a pensare ad una canzone allegra e rockettara, ma la freddezza dello studio di registrazione e il basso parimenti semplice, ma che ha l'effetto di incupire ancora di più la traccia, portano la canzone ad essere perennemente in bilico tra il comico e il tragico. Gli stessi coretti di sottofondo, ad un primo ascolto buffi e grotteschi, finiscono per sembrare una riuscita e triste imitazione degli slogan pubblicitari.
Il secondo pezzo è totalmente strumentale. Si tratta di "Black Napckins" ed è un assolo improvvisato dal vivo quello stesso anno. Siccome è uno strumentale lascio perdere le parole e vi lascio alla musica. Come direbbe Zappa, "parlare di musica è come ballare di architettura".
Il terzo pezzo, "The Torture Never Stops", è il più lungo di tutto il disco; in esso Zappa suona tutti gli strumenti eccetto la batteria di Terry Bozzio. E' decisamente la canzone più riuscita di tutto il disco, in cui la tristezza e l'oscurità del disco si mescolano benissimo con la musicalità. La canzone, dal testo piuttosto oscuro, si presta a diverse interpretazioni. Possiamo interpretarla come una sorta di parodia del Glam Rock oppure, e questa e secondo me la migliore ipotesi, come la descrizione della nostra stessa società; una società in cui l'individuo si crede libero ma è totalmente schiavo di un sistema alienante. Gli orgasmi di sottofondo darebbero invece l'idea della spettacolarizzazione a cui il sesso è sottoposto nella nostra società. Anche prescindendo da ciò essa risulta comunque una critica al potere in generale e alla crudeltà con cui esso si impone.
Chiusasi "The Torture Never Stops", l'orgasmo che apre "Mrs Pinky" ci ricorda che il sesso non è finito; si passa dal sesso come spettacolo al sesso come alienazione. Come non ricordarsi del prevalere ormai inconstrastato nella nostra società del sesso-oggetto, non solo con le bambole gonfiabili ma anche visto in maniera egoistica e personale e senza la pretesa di alcun sentimento dalla parte opposta. La bambola gonfiabile è il simbolo della spersonalizzazione che il sesso sta avendo nella nostra società e che non è che una dimostrazione che l'uomo, separato dall'ambiente, si lega sempre più ad oggetti e sempre meno alla natura.
Si passa quindi a "Find Her Finer" che finisce sempre sullo stesso argomento: il sesso. Il sesso, che viene visto come imbroglio verso l'oggetto amato. La società borghese, infatti, sta imponendo un edonismo egoista e sfrenato che viene sottecchi promosso dalla televisione e dalla pubblicità. Il fare pubblicitario si trova anche nella voce di Frank Zappa, la quale sembra quasi imbastire consigli su come ingannare la sfortunata vittima. La canzone, che inizia in maniera incredibilmente allegra col tempo diventa man mano più triste quando il basso prende il sopravvento e si impone con la sua aria cupa. Ciò porta ad una perfetta fusione tra l'intento comico e quello tragico, che porta l'ascoltatore sia a ridere sia a piangere per la verità delle affermazioni.
Spentasi "Find Her Finer", comincia "Friendy Little Finger". Anche qui, la musica non si giudica.
Parliamo quindi di "Wonderful Wino". Essa non è di Zappa ma di Jeff Simons, chitarrista della band che per l'occasione suona la chitarra ritmica. La canzone è forse la meno originale del disco. Tuttavia anche essa ha il suo perchè; essa risulta funzionale a mettere alla berlina un'altro aspetto alienante della società borghese, l'alcool. Di fronte all'ostentazione odierna di minorenni alcolizzati che si rovinano il fegato credendo di divertirsi, come possiamo dare torto a Frank. L'alcolizzato in questione, lungi dall'essere felice, risulta ridicolo e patetico e finisce per essere incapace di controllare sè stesso.
Altro spazio musicale, "Zoot Allures". Ascoltate e godete. I cori del Paradiso.
Il disco non si conclude con un lieto fine, ma con "Disco Boy". La canzone in questione, siccome imita quelle da discoteca, risulterà quella commercialmente più appetibile e per questo sarà estratta come singolo. Ma, a ben vedere, essa è priva di quella sciocca allegria che caratterizza le canzoni della disco music sia allora che oggi. Infatti, in essa viene messa in scena la triste vita dell'allienato per eccellenza, l'animale da discoteca. Vengono descritti i procedimenti che egli usa per l'occasione, quali il pettinarsi ossessivamente e il tirare scrisce di coca, il tutto per un solo scopo: la vagina, il "chicken delight". Tutto il procedimento si conclude con un fallimento: la ragazza lo lascia col suo amico ed egli non può neanche bere per alienare sè stesso, dato che hanno chiuso il bar. Ma il Disco Boy continua ad andare avanti, nel segno del Signore e della Droga. Con un tristissimo quanto semplice strumentale, che da quasi l'idea del povero Disco Boy che continua nella sua discesa all'Inferno, il disco si conclude.
Ragazzi, voto 8 per non fare i perfettini e 5 stelle.
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