La domanda sorge spontanea: perché acquistare un best of dei Frankie Goes To Hollywood?
Frankie Say Greatest è un'astutissima mossa commerciale. In esso i singoli sono presenti in versione rimasterizzata con una qualità audio superlativa. I remix che fanno da contorno a fine disco, non indispensabili, rimarcano una certa voglia da parte della produzione di attualizzare (in qualche modo) quel vecchio dissacrante fenomeno che furono gli scalmanati inglesi.
Holly Johnson alla voce, Peter Gill alle percussioni, Mark O'Toole al basso, Brian Nash e Jed O'Toole alle chitarre e Paul Rutherford... alla danza, crearono un brand controverso;
Giungle di riff accostati ad un'immagine simil-Village People ed uno stile provocatorio incessante.
Relax (e relativo video) fu un maxi successo che introdusse i Frankie al grande pubblico e che soprattutto causò la nascita di una breve Mania in salsa Beatles (entrambe band provenienti da Liverpool, ironico).
Il post punk dei Cure e la teatralità amorosa degli Spandau Ballet nei primi anni '80 (per citare soltanto due dei numerosi artisti presenti nelle hit parade) furono oscurati dal successo planetario della natalizia The Power Of Love per un breve, intenso frangente spesso dimenticato dalla critica musicale.
Si alternarono ironia a romanticismo smielato, messaggi universali di pace a momenti di glorioso trash che confusero una gran fetta di pubblico, e l'effetto non poté che essere il totale successo.
La voce acuta del leader (in seguito ebbe una discreta carriera solista) e i ritmi martellanti che fecero sicuramente furore nelle peggiori bettole assicurarono loro la pensione, ma all'alba del secondo album, l'alchimia svanì e Frankie lo buttarono fuori da Hollywood.
La frenesia tipica live fast-die young ha un duplice effetto. Negativamente riguarda artisti finiti nel dimenticatoio musicale e ricordati soltanto poiché affiancati ad un periodo storico sociale, positivamente riguarda le vecchie glorie che continuano ad avere un seguito anche tra i più giovani, nonostante la scarsa produttività. Loro sono a metà strada, uno yin yang dalle potenzialità non sfruttate a dovere nel contesto odierno.
Ma i fasti del passato sono ancora li a disposizione; gli interessati amanti di certa New Wave dall'animo rock troveranno sicuramente pane per i propri denti a suon di
"War uh ah, what is it good for? Absolutely nothing -Sing it again!-"
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