Sicuramente tutti noi conosciamo il personaggio di Frankie Hi-NRG MC (al secolo Francesco Di Gesù), e magari abbiamo ascoltato con molto piacere le opere dal 1992 (anno di uscita di "Verba Manent") al 2003 ("Ero Un Autarchico"), con cui il nostro si è ben distinto nel panorama hip hop nostrano per il suo impegno, per la sua simpatia e per la sua voglia di entrare dentro un certo tipo di sistema cercando di portare degli utili e sinceri messaggi un po' ovunque (d'altronde lui l'ha sempre dichiarato, vedesi ai tempi di "Fight Da Faida", quando veniva ballata anche in discoteca).
Ero curioso di sentire qualcosa di nuovo a distanza di tre anni da "Rap@ital", disco contenente nuove versioni dei suoi vecchi successi, ed a mio avviso non all'altezza, forse perché il risultato del voler dare una nuova forma a tali canzoni l'ho trovato più confusionario che ben riuscito, in poche parole: una delusione. Al giorno d'oggi, invece, qualcuno è rimasto scosso dalla sua partecipazione (la seconda, in quanto la prima risale a quando ha affiancato la sua fedele collaboratrice Paola Cortellesi per la divertentissima "Non Mi Chiedermi") a Sanremo con "Rivoluzione", canzone tutto sommato buona anche se lontana dai suoi pezzi "clou".
A poca distanza da quell'evento, è finalmente giunto il momento di tirare le somme su questo "DePrimoMaggio", forse, viste le tematiche affrontate, il cd che meglio raffigura la situazione attuale della nostra Italia.
Rimango sorpreso, già dal primo ascolto, dal fatto che l'opera duri solo 35 minuti (i precedenti erano lunghi o 50 minuti o un'ora), ma mi sorprendo anche ascoltando la prima traccia del cd, "Pugni In Tasca" (in seguito divenuto secondo singolo), forse la canzone più debole di tutte quelle fatte da Francesco dal canto mio. Non è per niente brutta, ma sembra risentire di quella verve che era ben udibile per una "Potere Alla Parola", o una "Autodafè" o una "I Trafficati".
Comunque, non c'è da preoccuparsi, perché ascoltando tutto il lavoro attentamente sono presenti molteplici chicche da non sottovalutare e che dimostrano chiaramente che la sostanza è tanta. Oltre alla sopracitata Cortellesi che offre la sua voce al ritornello di "Precariato" (dicono ci sia anche in "Pugni In Tasca", eppure io non la riconosco bene), troviamo un'inedita Giorgia nella spiazzante "Direttore", Ascanio Celestini e il suo monologo sui call-center ("Call-Center"), la voglia di improvvisarsi in un immaginario supereroe "uno come tanti, tanti come uno" ("Anoniman"), la presa di posizione verso la strumentalizzazione dei delitti ("Squarto Uomo", con tanto di "quando il mamba si chiama Amanda", un probabile riferimento agli indagati sulla morte della giovane Meredith), e addirittura un'inaspettata nuova versione del classico di Samuele Bersani "Chicco e Spillo", ricantata proprio con il sopracitato.
Ma il capolavoro dell'album è sicuramente il devastante connubio tra elettronica e rock chiamato "Il Giocattolo", un omaggio all'omonimo film di Giuliano Montaldo, tale da poterne quasi diventare un'ipotetica colonna sonora "postuma".
Di "stacchi" stranamente ce n'è solo uno (e vi dirò... me ne aspettavo qualcuno in più, ma tant'è...), l'ottimo "Mattatoy", con la partecipazione di Gianluca Nicoletti.
In sunto, il disco è leggermente inferiore ai precedenti (per me insuperabili), ma non c'è Sanremo che tenga, Frankie non si è perso d'animo a quanto pare e la sola "Il Giocattolo" vale l'acquisto del cd. Ora speriamo solo che negli anni a venire non perda troppo la testa...
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