Il concerto dei Franz Ferdinand è un'esperienza strana: nessuno si aspetterebbe che da quattro "damerini inglesi" che cavalcano l'onda della new wave, ultimamente così affollata, possa uscire fuori uno spettacolo così coinvolgente.

La scenografia è mobile e riproduce i loro faccioni alti tre metri e le copertine degli album: e già dal primo accordo, dopo un momento dei felice stupore, si serrano i ranghi, si preparano le braccia e si comincia un pogo degno del miglior concerto rock.
E già, perchè i Franz Ferdinand spiazzano; la loro forza è tutta lì, la loro assoluta normalità: non sono star maledette, non indossano catene e borchie e non invocano satana, ma si vestono con giacca e cravatta, pettinano le loro frangette stile bravo ragazzo, che ricorda tanto i Beatles (...con i quali hanno in comune ben più che le frangette!) imbracciano le chitarre e ti sfidano... non sarai più lo stesso dopo avere ascoltato Alex Kapranos intonare "Take Me Out", "The Dark Of The Matinée" o "Michael": le note sono a zig-zag, spigolose, i ritmi sono spezzatie frenetici, e i quattro cavalieri della new wave si muovono disinvolti tra motivi febbrili e ballate.

Il concerto scorre così, con un palazzetto che si agita entusiasta e intona tutte le canzoni, sia quelle dell'ultimo album "You Could Have It So Much Better" con le ormai classiche "Do You Want To" o "Walk Away", sia il precedente album, quello del debutto fulminante che ha fatto gridare al miracolo, l'omonimo Franz Ferdinand.

Insomma un concerto degno di nota, con tanto di colpi di scena, come la batteria suonata in tre, o il cantante che sale in piedi sulla batteria, sovrastando il pubblico, per imporsi con tutta la sua bravura, e l'ennesima conferma che questo è un gruppo di cui sentiremo parlare ancora, ne siamo sicuri!!

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