Suoni la chitarra? Hai un ampli con il suo bell'effetto distorto? Bhe, allora recupera un bassista e un batterista e mettetevi a suonare del sano rock! Semplice no? Semplicissimo, certo, poi se hai una presenza scenica invidiabile, sei tecnicamente ineccepibile e vieni notato da molte riviste specializzate che si riferiscono a te come ad uno dei nuovi grandi innovatori chitarristici dopo 40 anni di mostri sacri dello strumento, ecco, allora sei Mattias "IA" Eklundh e la tua band sono i Freak Kitchen!
Dal '94 la sezione ritmica di questa band svedese ha avuto qualche cambiamento, IA è invece sempre stato aggrappato alla sua chitarra con i denti, fedele al solo compito di sparare riff in faccia agli ignari ascoltatori e rinfrescare il rock nella maniera più semplice, suonando i tre strumenti base senza effetti, eccezion fatta per la distorsione, con grinta e passione.
L'abilità di questo ragazzo è frastornante, i suoi assoli sono incredibilmente puliti, veloci e folli; note che si rincorrono lungo la tastiera, distanze tra i tasti che spariscono, tapping selvaggio, armonici presi ovunque, sweeps fulminei, insomma uno shredder assolutamente originale.
Il disco che vi propongo è Move uscito nel 2002 e secondo me il miglior lavoro dei Freak Kitchen sotto tutti i punti di vista, suonato magistralmente da questo trio di pazzi e cantato dallo stesso IA. Grande prova anche dietro al microfono per lui, una voce che, per fare un paragone con un cantante più famoso, ricorda un Jorn Lande con timbrica più funky e graffiante.
Tutti i pezzi del platter sono hard rock puro, suonato con accenti funky, ma non c'è nulla di già sentito. La struttura è sempre quella semplice e rodata del canone rock classico, ma vi sfido a coverizzare una qualsiasi delle tracce di Move! La tecnica è sempre messa in primo piano assieme all'immediatezza, quindi non aspettatevi strutture complesse ma dell'hard rock suonato come si deve!
La chitarra spara riff che mettono una carica impressionante, la voce graffia quello che il distorto non riesce a dire e la sezione ritmica è il perfetto connubio per tutte le tracce del platter.
Non serve una descrizione track by track, l'album è un concentrato di energia pronto ad esplodere nei vostri lettori e quando sentirete Mattias in assolo non potrete far altro che restare impietriti a domandarvi come diavolo fa uno svedese a rockeggiare in questo modo!
Consigliato a tutti quelli che dalla musica si aspettano grandi riff, grandi assoli, divertimento ed headbanging, ma anche a chi crede che nel hard rock si possa dire ancora qualcosa! Rock on!
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