Puo' essere una domanda sciocca, inutile, difficile a cui dispondere, ma io me la son posta spesso: chi puo' essere considerato il capostipite del rock in Italia?

Bè forse la risposta è questa: il vulcanico e maledetto Fred Buscaglione.

Mentre in America regna il rock'n'roll ed Elvis Presley, nell'Italia democristiana degli anni '50 domina il bel canto all'italiana di Claudio Villa e simili, dove ciò che conta è solo la voce o al massimo l'interpretazione. Solo due coraggiosi musicisti vanno in direzione opposta alla tradizionale canzone italiana: Renato Carosone e Fred Buscaglione. Entrambi portano in Italia una ventata di aria fresca proveniente d'oltreoceano; in particolare Buscaglione, violinista e contrabbassista, con l'aiuto del paroliere Leo Chiosso, traendo spunto dal cinema americano, inventa un nuovo genere di canzone, la Criminal-Song e, dotato di una grande presenza scenica, crea il suo personaggio: il gangster, il duro dal cuore tenero, circondato da belle donne, che beve wisky, fuma il sigaro e guida auto fuoriserie.

A parte le straordinarie storie di Chiosso, quello che colpisce ed è rivoluzionario in Italia è quello swing galloppante ed elettrico, attraversato da un ritmo fremente e divertente; poi ci sono effetti sonori mai utilizzati prima in una canzone, come i petardi o il fischio di "Che Bambola"... Il tutto era interpretato da Fred in modo perfetto con quella sua smorfia ironica che lo rende unico ancora oggi ed inimitabile. A costruire il suo mito contribuì anche la sua sciagurata morte a bordo della sua Ford Thunderbird rosa ma sono soprattutto le sue criminal songs, da "Teresa non sparare" a "Che notte", da "Eri piccola così" a "Che bambola" a farcelo ricordare tutt'oggi.

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