Giovedí, 7 dicembre del '95. Nessuno dei miei amici aveva voluto accompagnarmi, d'altronde non sono cosí facilmente condivisibili i miei gusti musicali, cosí salí in auto e affrontai i circa sessanta chilometri per raggiungere Trieste, piú precisamente il teatro Miela dove si stava svolgendo l'interessante rassegna "zattere alla deriva" che in quella sera avrebbe proposto il Frith Guitar Quartet.
Fu proprio dopo il concerto che aquistai tale CD, registrato nel '92, naturalmente dopo essermelo fatto autografare e aver conversato un poco com Nick Didkovsky, chitarrista e leader degli interessanti Doctor Nerve. Le altre due chitarre furono impugnate da René Lussier proveniente dal Quebec, dove esiste un movimento musicale degno di nota e da Mark Stewart, chitarrista americano. Quest'ultimo sostituisce Mark Howell che invece compare nel CD.
Nella prima parte del cd troviamo una composizione per quartetto d'archi; "Lelekovice", dedicata alla violinista cecha, Iva Bittova, eseguita dal quartetto Violet Wire.
Nella seconda, troviamo una composizione dell'89, per quartetto di chitarre chiamata, "The usual dance torwards the other flight to what is not", divisa a sua volta in 8 parti che sono eseguibili in sequenza casuale; quella nel cd é: D-B-C-G-H-F-A-E.
Interessante é sapere che questo era, in quegli anni, l'unico progetto di musica scritta di Frith.
Le due parti pur essendo, ovviamente, diverse timbricamente, in alcuni aspetti si somigliano in quanto i violini e le chitarre sembrano prendere spunto gli uni dagli altri. Sappiamo infatti che Frith ha cominciato con lo studio del violino per espandersi verso gli altri strumenti. Le strutture compositive non sono né semplici né scontate e, fra dissonanze, abbozzi melodici, variazioni e ripetitivitá, con malinconia e un poco di rabbia, rendono i violini vicini a un certo rock, certo non quello tradizionale ma quello giá contaminato dalle innovazioni "avanguardistiche".
Molto piú facilmente assimilabile rimane comunque (non tutto) il quartetto di chitarre, chi conosce Fred o gli Henry Cow, sa che spesso le sue composizioni risultano troppo ostiche, spigolose e fredde, e anche se la musica rock é relegata a qualche situazione, e la chitarra rimane il suo emblema, viene qui trasfigurata e plasmata in un linguaggio diverso, probabilmente influenzato dalla musica classica contemporanea e da tutto il ricco percorso musicale frithiano.
Voto alla composizione, "Lelekovice": 5/10.
Voto alla composizione, "The usual dance torwards the other flight to what is not": 7/10.
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