Premetto: l'ascolto di questo disco, specialmente al primo impatto è tutt'altro che semplice, anche perché è un genere completamente diverso dagli album dei Queen e dagli altri lavori solistici.
In effetti questo è un lavoro troppo ridondante, in cui le sole 8 canzoni hanno una lunghezza notevole, e a tratti molto ma molto noioso (vedi: "Ensueno", "Guide Me Home", "Overture Piccante"). Qualcosa di meno noioso si ha con "The Fallen Priest" e a questo punto posso passare agli aspetti positivi del disco.
Decisamente originale l'idea di "La Japonaise" con delle strofe cantate in giapponese e possente la title-track che sentita troppe volte può però diventare "pesante". Menzione a parte meritano le 2 restanti canzoni: "How Can I Go On" è sicuramente una delle canzoni più emozionanti scritte da Freddie Mercury; ciò che dispiace è che l'album, non avendo avuto molta fortuna ha fatto sì che questa canzone finisse nel dimenticatoio. Il vero capolavoro che aggiunge un voto all'album è però "The Golden Boy": canzone multiforme con un'interpretazione di Freddie spettacolare sia da solo sia quando dialoga con il coro, persino la Caballé mette una sua buona firma in questo brano, dopo aver "rovinato" buona parte delle altre canzoni.
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