Uh? Fece Luke. Un altro cosa? Strinse il bordo del banco con tanta forza da indolenzirsi le dita. Un altro stramaledetto marziano rispose il barista. Non lo vede? Luke trasse un profondo respiro e poi lo esalò lentamente. Vuol dire che ce ne sono altri? Il barista fissò Luke, sbalordito. Senta, lei dov'era, stanotte? Nel deserto, da solo, e senza radio nè Tv? Gesù, ce n'è un milione”.

Nonostante la struttura base, sia fondata su uno degli argomenti più sfruttati della fantascienza, ovvero quella dell'invasione dei Little Green Man, Brown ha modo di sfoderare le sue potenzialità satiriche, per creare un'opera unica nel suo genere. Non è solo un classico romanzo umoristico, ma è anche un autoparodia, una rivincita, una burla della finzione sulla realtà quotidiana e del mondo compunto della letteratura mainstream. Un'avventura carica di idee originali e situazioni paradossali. Una messa in ridicolo che potrebbe definirsi anarchica.

Niente e nessuno è tagliato fuori: psicanalisi, cinema, militari, politica, sesso, vizi dell'alcol e del gioco.

Protagonista è lo scrittore di science fiction Luke Devereaux, in crisi creativa e devoto all'alcol.

Però so che non sono ubriaco. Prima di vederti avevo bevuto solo due drinks, per giunta allungati, e non li avevo neanche sentiti. « E allora perchè li hai bevuti? » Questo non c'entra con la nostra discussione. Quindi restano due sole possibilità...o tu ci sei davvero o io sono pazzo. Il marziano sbuffò. « E che cosa ti fa pensare che queste possibilità si escludano a vicenda? Io sono qui, sicuro. Ma non so se tu sei pazzo o no, e non me ne importa. »”.

La scrittura è disinvolta, non aspira a chissà quali ambizioni stilistiche o di ricerca di termini inconsueti, e per questo risulta arguta, soprattutto per buona parte dei lettori.

L'edizione contiene un'efficace introduzione al romanzo “Fredric Brown, o l'immaginazione al potere”, con approfondimenti e collegamenti biografici inerenti l'autore. È presente anche un'approfondita e brillante appendice di P. Nicholls sull'accoppiata fantascienza e umorismo. I simpatici disegni presenti nel racconto, sono stati eseguiti da K. Freas.

Non è teletrasporto fece il marziano. È kwimm. Per il teletrasporto ci vuole un apparecchio. Il kwimm è mentale. Voi non sapete farlo perchè non siete abbastanza intelligenti. Luke bevve un altro sorso. Sei arrivato da Marte in questo modo? Sicuro. Un secondo prima di bussare alla tua porta.”.

Memorabile il poscritto dell'autore (Tucson, Arizona, 1955).

Gli editori invitavano Fredric a chiarire, a loro e ai lettori, l'origine dei marziani, in quanto sarebbe stato ingiusto non rivelarlo. Lo scrittore fu lungimirante, scrivendo che molte cose sono ingiuste, e la verità può essere spaventosa. Aggiunse inoltre che l'immaginazione di Luke lo aveva condotto ad inventarsi tutto, compresi i marziani, ma il protagonista lo aveva ideato lui.

Infine, rivolgendosi ai lettori scrisse: “E come vi ritrovate tutti voi?”.

F©

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