Piertomas Dell'Erba: sax
Simone Porcelli: synth
Leonardo De Rose: double-bass
«Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo». Bukowski.
Non ci sono parole che potrebbero adattarsi meglio a descriverlo, non l'avrebbe potuto proporre meglio il Free Ambient Trio: il racconto perfetto di un'onda che riempie instancabilmente vuoti e crea, ogni volta in modo diversamente interessante, nuovi spazi emozionali. Ecco cosa viene fuori dall'ascolto del primo lavoro del Trio romano. Live in Manhattan, Live in Rome è l'efficace narrazione di immagini sonore che prendono forma dalla sinergia improvvisatrice del double-bass di Leonardo De Rose, dei synth di Simone Porcelli e del sax di Piertomas Dell'Erba.
Roma, 12 dicembre 2010: i tre musicisti s'incontrano e incontrano il pubblico al Teatro Manhattan di Roma. Va in scena un progetto sperimentale molto ambizioso, che rompe le consuetudini convenzionali dell'ascolto e s'impone con una freschezza piacevolmente inaspettata, anche alle orecchie di chi non sa d'essere un appassionato del genere. Live in Manhattan, Live in Rome arriva direttamente, è ficcante, intenso, è il prodotto naturale di un'intesa perfetta.
Intentional-improvisation potrebbe definirsi la deliziosa aporia suggerita dal Trio: un'improvvisazione che colma e farcisce di dettagli i suggestivi cinque titoli proposti da Dell'Erba. Stimolanti e puntuali note a margine dell'ascolto, quasi istantanee. Interstizi emozionali da riempire con cura. E così, se «amara [è] una corsa che si freni per timore che qualcosa possa costringerci a dover scegliere una meta», dolce è la meta scelta e raggiunta, senza timori, senza freni, dal percorso emozionale creato dai tre artisti romani. Cinque le proposte, cinque le indicazioni d'ascolto: Psicodramma (11,57), World in Manhattan, World in Rome (8,53), With all my soul (8,15), Sublime (10,30), Le tragicomiche vicende dell'Orgoglio (14,03).
Psicodramma è intenso, penetrante, con un contrabbasso-solo dal lirismo invadente. Straziante e doloroso il sax, nel panico ostinato delle sue distonie.
World in Manhattan, World in Rome descrive atmosfere boreali. Gradualmente si delineano i campi, quasi bucolico il primo grazie ai flutes synth di Porcelli. Il contrabbasso percussivo di De Rose scandisce il tempo, detta l'inizio di un mondo nuovo, di una nuova narrazione. Si viaggia per contrasti. È un continuo aggiungersi di elementi descrittivi. Il sax di Dell'Erba è ordinante, razionale. Cambia il movimento. Gli spazi rimangono sullo sfondo, in un rincorrersi affannato del tempo. Compare la città in movimento. È Roma, è Manhattan. Off. Ritorna la calma.
With all my Soul (MACROMicroCosmi, 6, 2010) ritorna a nuova forma, in questa interpretazione estemporanea del Trio. Il tema è lo stesso, ma si coglie appena, tanta è la ricchezza creativa dei synth. Nuovi e accattivanti le proposte del dialogo: da una parte le sapienti imbastiture del contrabbasso, dall'altra i fili luminosi, ora distesi, ora arruffati, del sax. La trama, ancora una volta, è perfetta. Bellissima l'intesa e le tensioni emozionali dal 5'06''. Prezioso.
Sublime. Il brano più interessante dell'album. Non a caso, "sublime". Da gustare a occhi chiusi. Sospensioni quasi magiche, oniriche. Vivo il sax di Dell'Erba.
Le tragicomiche vicende dell'Orgoglio. D'impatto. Si presenta così, senza troppe allusioni, a passo deciso, netto, scandito dal contrabbasso di De Rose. Intenso e divertente, tragicomico, appunto. Geniale. Bellissime le divagazioni inaspettate di Porcelli.
Nota:
Molto bello il Videoclip ufficiale del Trio. Accattivanti i disegni e le animazioni dell'artista Andrea Costingo che firma, tra l'altro, assieme a Piertomas Dell'Erba, il booklet dell'Album.
Per averlo: qui
Buone emozioni a tutti.
(Eliana Augusti)
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