French, Frith, Kaiser e Thompson é un interessante progetto musicale che dá frutto a due lavori: "Live, Love, Larf & Loaf" dell'87 e questo "Invisible Means" del '90.

Non voglio dilungarmi nella presentazione dei musicisti, ma qualche accenno é doveroso; sia Frith che Kaiser e Thompson sono chitarristi, tutti abili improvvisatori provenienti da diversi ambiti nusicali, Frith da un certo avant-rock irradiatosi come movimento senza linearitá dopo il big bang degli Henry Cow, Thompson dal folk rock dei Fairport Convention (che non conosco assolutamente) e Kaiser musicista rispettato che peró non vanta la carriera dei primi due. Quest'ultimo peró dovrebbe avere un sacco di soldi essendo nipote di uno dei piú importanti industriali americani; infatti é lui a produrre l'album.

In questo lavoro Frith lascia le chitarre agli altri due e imbraccia il basso per formare una base ritmica sostanziosa e originale insieme a French, si proprio lui, il "Drumbo" come venne battezzato dal Cpt. Beefheart, con il suo personalissimo stile.

Non ci troviamo comunque di fronte ad un lavoro troppo austero, la forma canzone non é disgregata, ma originalmente arricchita. Pena che ho trovato l'album in generale, poco omogeneo, infatti insieme ad un semplice blues della title track o al folk dal sapore irlandese di "Loch Lomond" stridono non poco le composizioni fredde e cerebrali di Frith e di Kaiser.

"Invisible Means" é un lavoro ben curato, curioso e anche originale. Qualcuno potrá anche aprezzarne l'etereogeneticitá che a volte puó essere un antidoto ad un appiattimento stilistico; non é questo il caso, gli spunti creativi non mancano, sia nelle composizioni strumentali che in quelle cantate piú facilmente assimilabili. Se peró, i quattro, fossero riusciti ad amalgamarsi di piú senza chiudersi nelle composizioni come in compartimenti stagni, se avessero tentato mescolare di piú gli stili compositivi e esecutivi avrebbero forse prodotto un lavoro molto piú riuscito. Certo, é semplice dirlo e forse anche mi sbaglio, puó essere che mescolando troppo i colori resti un insulsa tonalitá terra, o forse é solo una scusa per poter dire che questo "Invisible Means" non mi é piaciuto molto.

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