E' un po' che non riprendo ad ascoltare metal vecchio stile suonato da nuovi gruppi, questo perchè ho sempre l'impressione (o qualcosa più che una semplice impressione) di ascoltare altri malinconici di certi periodi come me che però studiano il modo di ricalcare le medesime proposte pur di sentirsi (forse) maggiormente partecipi di quel movimento.

Noto anche come da un paio d'anni a questa parte sembrano siano tornate di moda cassette e vinili: che anche nel metal ci siano mode è cosa acclamata, ma vederle sfociare nel trend che ripropone uno specifico supporto mi è nuovo. Ecco quindi perchè prendo l'occasione di scrivere una recensione, usando come spunto il demo di un gruppo che ho conosciuto per caso sentendolo citare proprio qui (non per meriti ok, ma io ora tenterò di essere imparziale!) per un lavoro messo su cassetta, con dichiarazioni a corredo per accentuare il più possibile come tale formato sia in qualche modo sinonimo di genuinità (altrimenti detto TRVE). Sono riuscito a procurarmene una copia tramite un amico - un irriducibile - che ama scambiare/vendere demo italiani (pagato comunque un prezzo più che onesto, 2€ sarebbe praticamente il valore di un nastro vuoto).

La mia premessa già racchiude in sé la maggior parte degli aspetti negativi di questo lavoro, ovvero la mancanza di personalità (non parlo di originalità, sia chiaro) e l'aver incentrato tutto su cliché sopra cliché, compreso appunto l'ostentazione del supporto VINTAGE. Mi sento perspicace ma anche fortunato quindi scommetterei i miei preziosi attributi che la registrazione è frutto di un pc, non di un registratore analogico: non vedo quindi il senso di emulare nell'apparenza un prodotto retrò (?) e la volontà di aggiungere quei difetti che, è vero, all'epoca facevano parte del piacere per l'ascoltatore. Ma appunto, come detto anche io sono un nostalgico e capisco come la tentazione sia forte, soprattutto in questo periodo dove il suddetto trend può dare una mano se ne segui i dettami.

Rimanendo ancora sul lato estetico, ho notato un paio di incongruenze, o forse io non sono riuscito a capire che tipo di prodotto abbia voluto concepire questo gruppo. Questo demo veniva dichiarato come autoproduzione, ma è di fatto marchiato con il nome di un'etichetta; forse per dare l'aspetto più professionale che un 'marchio' conferisce. Tuttavia pare che questa citata non sia una vera etichetta discografica ma solo il nome che usano i membri stessi per marchiare i propri lavori (anche negli altri loro progetti). Persino la copertina in normale carta comune (con stampa nera su fondo bianco da un solo lato) cozza con l'adesivo applicato poi sulla cassetta, quasi a volerla rendere simile ad una prodotta professionalmente di serie.
L'immagine di copertina è clonata da un classico tra i classici per il black, che non citerò perchè troppo palese; sul risvolto è applicato anche il 'famoso' banner anti qualcosa, pur di inserire un ulteriore cliché; peccato che qui si scada però nell'adolescenziale, mettendo una sbarra sulla semplice parola 'MODA' con un'innestata croce rovesciata (quando l'intero lavoro punta su una moda, quella dei vecchi classici demo e vista la copertina e le tematiche, anche su quella dell'anti-cristianesimo). Probabilmente il gruppo aveva un'idea, non saprei, ma è stata decisamente buttata via.

Sempre riguardo la copertina, è stato poi stranamente aggiunto all'interno un foglio supplementare con alcuni dettagli sulle registrazioni, idea nata forse a copertine oramai già stampate. Ovviamente è una mia supposizione, dovuta al fatto che solitamente le copertine che vogliono incorporare più informazioni, hanno semplicemente varie ante che si ripiegano man mano all'interno (e che era un piacere aprire, come per sfogliare un opuscolo!). Ad ogni modo ho dovuto utilizzare internet per capire realmente la data di formazione del gruppo, che pare giocare un po' sulla dichiarazione di parti (dicono) scritte già nel 1996 per far risalire a quegli anni la formazione stessa del gruppo, cosa che mi ha un po' infastidito ad essere sincero (onestà, prima di tutto). Per finire, è ovviamente inserito un adesivo con il logo del gruppo e la scritta "lo-fi metal per gente lo-fi", probabilmente unico tentativo di distaccarsi dal classico black metal e 'scherzare' su se stessi definendosi persone lo-fi (?).
Concludendo questa prima parte, rimango purtroppo dell'idea che ci sia più la voglia di mettere insieme varie immagini per far scena, così da ottenere come risultato questo ibrido tra l'amatoriale (di fatto) ed il (tentato) professionale.

Entrando nei contenuti, ci sono purtroppo solo 3 brani da ascoltare, dei quali uno è strumentale ed un altro una cover; decisamente poco, soprattutto se si voleva ricollegare questo lavoro a qualcosa nato nel 1996...
Anche per i contenuti ci si trova ad ascoltare qualcosa di preso (tentando, da Burzum) e riproposto, andando a finire in quello che oggi viene generalmente definito depressive black metal. Chitarre e batteria lente, aggiunte di arpeggi, voce urlata e straziata, tematiche (per il poco che si riesce a capire e da quanto ho potuto reperire su internet) inerenti problematiche mentali ed umane (perdonate ma questa non saprei spiegarla quindi non mi inoltro nei dettagli). Per musica e tematiche manca insomma la fedeltà dell'originale, per poter quantomeno gustare certi ricordi.

La voce è ben registrata oltre che ben mantenuta in ogni strofa, senza affondarla troppo con effetti così da poterla gustare appieno. Apprezzabile anche il suono di batteria, senza troppe pretese ma agevolata dai tempi lenti che ne permettono quindi una presa 'da sala prove' senza risentire dei rimbombi che si avrebbero invece su tempi più sostenuti; sfruttato al meglio il poco a disposizione insomma. Grande pecca è la chitarra, già penalizzata (anzi, penalizzante) per la monotonia nonostante varie sovraincisioni (sia lode al computer), che ha il classico suono distorto di un plug-in o forse di qualche pedale collegato direttamente al pc senza essere amplificato (per i musicisti, è il classico difetto della presa da line-out). Lontanucci dal 'vintage' o 'retrò' che si voleva raggiungere. Come da copione il basso è pressochè assente, rimanendo più come riempitivo sulle basse frequenze senza essere mai distinguibile, salvo forse in un paio di passaggi.

Le due tracce scritte dal gruppo sono comunque molto simili tra loro (una è strumentale, salvo un paio di parole aggiunte dopo metà durata) ed ovviamente molto simili al Burzum dei primissimi lavori che cercavano di copiare, senza però rendere la stessa rabbia istintiva; una versione soft ed appunto depressive. I testi sono in italiano, cosa comune un po' a tutti i nuovi gruppi black nostrani. Difficile da dire, a questo punto, se il numero così esiguo di tracce sia dovuto ad una mancanza di ispirazione o alla consapevolezza che una terza così sarebbe stata difficile da ascoltare se non dopo una meritata pausa caffé.

Provano infine a recuperare qualche punto giocando la carta cover, per andare a colpo sicuro. Propongono una versione depressive di Transilvanian Hunger, che perde sì il suo punto di forza di urlo selvaggio della Transilvania (dedicata a Dead, come i fan sapranno sicuramente) ma ascoltata però dopo le due canzoni già descritte risulta l'unico gradevole tentativo di fare qualcosa di personale (nonostante io non apprezzi realmente lo stravolgere così un brano, tanto da privarlo della sua caratteristica fondamentale).

Riassumendo, se dovessi usare un termine calcistico: il gruppo ha mantenuto il catenaccio chiudendosi in difesa, per tirar fuori questa cassetta che nel 2014 vorrebbe essere l'ennesima nuova registrazione di un nuovo gruppo per riassumere nuovamente (più in apparenza che nei contenuti purtroppo) quanto fatto realmente da gruppi poi divenuti storici. Certo, capitano anche gruppi che vogliono semplicemente riproporre certi stili ed a volte riescono tutto sommato bene nell'intento, forse perchè fanno proprio il genere stesso; ma qui decisamente non ci siamo. C'è più il frutto di un ascoltatore (parlo di frutto e non di giudizio su chi, chiaramente, non posso conoscere) che tenta di emulare qualcosa; qualcosa che, ci tengo a dirlo, è e deve essere molto più di semplici registrazioni e copertine grezze con immagini alla true norvegian black metal fai-da-te.

Per un voto finale, i pochi aspetti positivi sono pesantemente penalizzati non tanto dalla banalità della trovata quanto dalle furberie che hanno avuto in fine la meglio su ispirazione e personalità.

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