E' ormai cosa risaputa che il periodo a cavallo tra la fine degli anni 60 ed i primi 70 fu segnato dal dominio incontrastato di Gran Bretagna e Stati Uniti, ma è ormai altrettanto riconosciuto il valore quel movimento musicale nato in Germania e presto coniato col nome (invero un pò dispregiativo) di Krautrock.

Sostanzialmente all'interno di tal movimento militavano formazioni dedite o alle più avanguardistiche e futuribili sperimentazioni e spesso quasi del tutto emancipate da quello che succedeva nel resto d'europa o del mondo oppure gruppi che più smaccatamente si ispiravano ai loro cugini britannici.

I Frumpy senz'altro fanno parte di quest'ultima categoria. L'album di cui vi parlo è il loro migliore, caratterizzato da un sound molto hard e scuro simile a quello dei britannici e loro contemporanei Stone the Crows, contiene 4 lunghi brani con abbondanti parti strumentali sulle quali spadroneggia l'organista francese Jean-Jacques Kravetz coadiuvato da l'apporto più che altro solistico del chitarrista Rainer Baumann sotto i quali eseguono eggregiamente il lavoro di accompagnamento il bassista Karlheinz Schott e il batterista Carsten Bohn.

Ma quello che fa la differenza è sicuramente la magnifica voce della cantante Inga Rumpf dotata, a mio avviso, di una delle più belle ed interessanti voci femminili di tutti i tempi: con un timbro molto maschile e graffiante le interpetazioni donate in questo disco sono veramente di primordine. La punta di diamante del disco è la cavalcata "how the gipsy was born" con una eccellente performance vocale ed un'interessante parte strumentale dal sound molto nordico (ce n'è anche un bellissimo video su youtube), seguita dall'ottima e vagamente spagnoleggiante "Take care of your illusion" e dalla forse un pò prolissa "Duty" che però possiede una bellissima melodia.

A quest'album seguì un'altro album nel 1972 "By the way" che però non riuscì a ripetere i buoni livelli raggiunti da questo e fu inevitabile lo scioglimento del gruppo dovuto a mancanza di interesse da parte del pubblico.

In definitiva non un gruppo fondamentale nella storia del rock tedesco ma comunque una formazione degna di nota soprattutto per la bellissima voce della cantante.

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