È stata lunga l'attesa per il nuovo album "California Crossing", che sinceramente mi ha un pò deluso, ma non demotivato nell'intento di andare al loro concerto al Columbiafritz di Berlino, piccola sala ex-cinematografica dall'atmosfera molto familiare e dall'aspetto simile al City Square di Milano in versione small. Per l'occasione non solo mi ha sorpreso il pubblico giunto numerosissimo (quasi tutto esaurito), bensì soprattutto l'età media piuttosto bassa (20-25 anni) a riconferma che il genere stoner-rock è più vivo che mai, nonostante non ci siano più già da un bel po' di anni i mitici Kyuss (purtroppo): ma senza dubbio, mentre altre correnti come il grunge sono più o meno tragicamente tramontate, gli Stoner l'hanno scampata.

Torniamo al concerto e la prima sorpresa è sicuramente il nuovo look della band, tutti rigorosamente con i capelli ben pettinati e corti, quasi in segno di solidarietà verso Josh Homme e Co. dei QOTSA. Ma non importa, anzi era ora di abbandonare una volta per tutte il clichè dei metallari, non più di moda in questo millennio. Che dire poi delle due chitarre trasparenti con un pickup solo. Uno può pensare a tutto tranne al un suono potente e basso che sempre ha distinto i Fu Manchu, nonostante utilizzassero delle testate e casse Marshall, non proprio adatte a diffondere il sound che caratterizza questo stile (J.Homme ne fa un mistero dell'ampli Ampeg, già dai tempi dei Kyuss). Invece ci vuole poco perchè i Fu Manchu mi convincano del contrario, anzi, rispetto al suono superfuzzy dei dischi dal vivo la distorsione risulta ancora più densa, corposa e concentrata!!!

Primi quattro pezzi, tra cui "Hang On" e "California Crossing" tutti del nuovo album, e infatti sono in pochi ad esaltarsi, nonostante la voce di Scott Hill fosse identica alle registrazioni da studio e pure i cori di Brad Davis fossero azzeccati come sui dischi. C'era in effetti bisogno - e lo si sentiva nell'aria che stava per arrivare - di una superba "Hell on Wheels" del precedente album "King of the Road" per scaldare all'inverosimile il pubblico, che a questo punto diede inizio ad uno dei poghi colletivi più lunghi mai osservati: FINO ALLA FINE DEL CONCERTO !!!! E tutti sembravano divertirsi a meraviglia, anche i Fu Manchu, che spesso sorridevano quando qualche teenager riusciva a salire sul palco, dare a Scott due colpi sulla spalla, e poi buttarsi grazie ai puntuali calci nel culo dello staff, in mezzo alla folla, che non è mai mancata all'appello per portarli a spasso nella sala sopra le teste del pubblico. Il concerto sembra essere iniziato solo ora, con i classici come "Boogie Van" o "King of the Road" che non danno tregua alla folla ormai impazzita. Eppure con i QOTSA e Nebula il pubblico non si era lasciato andare così, ora sembrava di essere in Italia! Figo, davvero strepitosi e simpatici. Su richiesta del pubblico hanno addirittura suonato due brani vecchissimi, tra cui la lunghissima e psichedelica "Godzilla"! Trovatela una band che si mette a suonare fuori programma e su richiesta del pubblico.

Dopo 2 ore di rock nudo e crudo, di Fu Manchu a gran volumazzi, ci hanno onorato con due bis favolosi, vi rivelo solo la prima, "Freedom of Choice", perchè la seconda era del primo album che conosco poco ma vi garantisco che il macello scatenato era assoluto. Grandi, per me uno dei concerti più belli e una band onesta che ci mette voglia, gioia e onestà. Da non perdere se siete ancora in tempo !!!

Carico i commenti...  con calma