Mi dispiace, ma se non conoscete i Fuck e state leggendo la recensione solo perché vi ha incuriosito il nome, state per avere una delusione. Non sono un nuovo gruppo Punk o Metal!
Se invece avete già sentito parlare del quartetto, eccovi la prima gradita conferma di quanto già sapete. Sì, si tratta del miglior gruppo pop, minimalista, lo-fi, oggi in circolazione, almeno secondo me.
I nostri Californiani ( in realtà solo i ¾ di loro lo sono ) oramai alla sesta prova, giungono con essa alla maturità artistica. “Those Are Not My Bongos”, registrato ad Ancona per la Homesleep sotto la tutela del produttore Matteo Agostinelli, risulta l’apice di una parabola cominciata dieci anni fa. Proprio ad allora risalgono i primi complimenti che, per le loro melodie pop buffe e sconnesse, li accostano addirittura ai Pavement. Ma i Fuck che alla visibilità, allo showbiz e ai complimenti hanno sempre guardato con aria diffidente, non si sono lasciati lusingare. Dichiarando se mai una certa ammirazione per i Flaming Lips, con i quali condividono il surrealismo dei testi e un ironia sempre presente in sottofondo.
Impossibile non affezionarsi fin da subito a questo collettivo, con la loro freschezza e spontaneità i quattro riescono a catturarti in maniera tale da farti sentire parte del progetto. Non più ascoltatore come estraneo, ma “amico di famiglia” coinvolto nella causa.
“Those Are Not My Bongos” pare, a tratti, essere stato registrato in presa diretta, trasuda amore per la musica e sincerità. Tutte le capacità dei poliedrici Fuck sono qui condensate. Si passa da capolavori melodici quali “Motherfuckeroos” o “A Vow”, a brani più adrenalinici come “Hideout” ;da pezzi Jazzistici come “Jazz Idiodyssey” alle ballate romantiche “How To Say” e “The Sandy Man’s Name It’s Not Sandy”.
Se cercate la qualità genuina senza corruzioni showbiz, Those Are Your Bongos !!!
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