A volte sono abbastanza felice di essere vissuto tanto da aver visto in diretta le uscite di dischi che oggi sono nel mito. Come pure la nascita di gruppi e generi che hanno fatto tendenza come il punk, l'hardcore, il grunge. Di aver visto zio Frankie in pullover color fucsia dirigere la band, Jeffrey Lee Pierce accelerare il ritmo per far scappare metà del pubblico, Iggy buttarsi dal palco unto di sudore e rischiare di non essere preso dai babbei delle prime file.

A volte. Perché in altre situazioni vorrei avere vent'anni in meno per godere pienamente di dischi come questo dei canadesi Fucked Up.

Hardcore nel 2008? E allora mi lancerei nel pogo senza la paura mista a consapevolezza che questo sia l'ennesimo gruppo mainstream che si differenzia dal resto solo per il cantato growl del frontman Pink Eyes. Un omone rasato che si scalmana sul palco mezzo nudo con i jeans destinati a scendere fin giù oltre le grasse chiappe...fanno presto i giornalisti a citare GG Allin, ma mi sa che non hanno nemmeno idea della pazzia di quel nemico pubblico numero uno.

I Fucked Up invece mi fanno tenerezza, con quella bassista che mi sembra Ugly Betty con tanta ciccia in più. Con quel video che promuove la scatenata "Black Albino Bones" che li riprende per tutta la durata ironicamente immobili all'angolo della strada. Con un pezzo strumentale di fattura ambient come " Golden Seal" che ci fa capire come questa in fondo sia la terra dei GYBE!  Con una gig improvvisata in uno negozio di abiti assieme a Moby  coverizzando i sacri Ramones. Con quei loro soprannomi improbabili quali 10,000 Marbles, Concentration Camp, Mustard Gas, Guinea Beat, che stridono con le loro facce da ragazzini. Con la loro partecipazione a MTV Live da un bagno pubblico mentre loro all'interno e i fans all'esterno sfasciavano di  tutto. Con il loro nome coperto da un bip quando viene presentato in televisione  o nascosto sotto  qualche @&# se stampato sul New York Times.

Ma sono i Fucked Up una band hardcore? Non vorrete mica chiedere loro di suonare come i conterranei DOA o i Subhumans circa trenta anni fa? E allora la violenza punk di brani come "Son of Father", "Twice Born"  o la stupenda "Croocked Head" sembrano filtrare l'insegnamento dei fratelli Asheton nel costruire "ritmicamente" una canzone e invece "No Ephiphany" sarebbe persino qualcosa di dolce senza il growl di Pink Eyes e con tutte quelle sovrapposizione di effetti sintetici sul riffone di base. "Royal Swan" con il duetto in levare tra voce apocalittica /voce angelica e la citata strumentale "Golden Seal" fanno pensare di aver sbagliato disco mentre "Black Albino Bones" ci rende improvvisamente tutto chiaro! In fondo anche questi non sono altro che i nipotini confusi da quella magistrale virata dall'hardcore verso il pop di quei due bastardi di Mould e Hart.

E allora diventano chiari anche i loro atteggiamenti che si spostano tra le simpatie anarchiche del primo singolo del 2002 "No pasaràn" e le allusioni al nazismo come le immagini di copertina del doppio "Hidden World", come pure le sovraincisioni di chitarre, violini, flauti, sintetizzatori che fanno capolino qua e là durante le undici tracce. Oggi siamo tutti figli della stessa confusione, quella  che mi spinge a lanciarmi nel pogo al suono della loro musica.

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