Eccoci! che bellezza! ho aspettato 4 mesi per avere questa intervista ma ora c'è. Ce l'ho. con lui si si proprio Lui Guy, proprio QUEL Guy, che bello che bello che bello qui per voi, qui per noi.

1) quali sono le influenze più importanti per i Fugazi? non mi riferisco solo a gruppi, ma più in generale a movimenti/generi musicali; per esempio, quando ascolto il drumming di Brendan sento un approccio molto vicino al Jazz.

Guy: tutti noi 4 membri dei Fugazi ascoltiamo ogni tipo di musica. Le nostre influenze più ovvie sono quelle locali, tutti quei gruppi della scena di Washington D.C. che abbiamo fatto crescere. Questo comprende dai Bad Brains (i veri pionieri!) a gruppi coma Nation of Ulysses, Void, Slant 6, Faith etc. Per quanto riguarda il Jazz, noi tutti ne ascoltiamo una certa quantità, tuttavia Brendan è probabilmente l'ascoltatore più acculturato. Suo padre suonava piano Jazz e la sua intera famiglia è estremamente votata alla musica. Ho sempre pensato che Brendan suona la batteria come uno strumento melodico, con un gioco di colori che si avvicina tanto a una batteria quanto a una chitarra. Non è mai semplicemente un batterista che tiene il tempo. Ho imparato molte più cose sulla chitarra grazie a lui che non a qualsiasi altro musicista.

2) Quale pensi sia per te il miglior album dei Fugazi e perchè?

Guy: non ne ho uno realmente preferito perchè penso di riuscire molto difficilmente ad ascoltarli in maniera obiettiva. Per me i dischi dei Fugazi sono più come capitoli lungo a strada dell'essere, del far parte, di questa band. Alcuni dischi sono stati più divertenti da registrare di altri.. penso che i primi 4 siano stati piuttosto difficili per noi, perché eravamo ancora nell’ottica di come affrontare il fatto di essere in studio di registrazione... il palco era in effetti più consono alla band perché ti comporta solo l’abbandonarsi al momento. Però penso che da “Red Medicine” in poi ci siamo sentiti molto più capaci di controllare il processo di registrazione.Mi piace tantissimo anche “Instrument Soundtrack” perché è composto principalmente solo da demo di pezzi eseguiti non per una registrazione, non professionalmente, quindi pezzi che mi danno un’impressione di spontaneità, di scioltezza, e mi ricordano quanto divertente è stato lavorare insieme e comporre musica.

3) quando ascolto “Red medicine” e “The argument” li trovo differenti rispetto agli altri album dei Fugazi, più eterei e riflessivi. Pensi sia vero? E quale pensi sia il motivo?

Guy: ogni nostro album ha la propria personalità.. è solo il prodotto di ciò che stavamo provando e quindi stavamo scrivendo al momento di lavorarci sopra. Credo che sia “Red Medicine” che “The argument” siano stati esempi di un momento in cui abbiamo più volutamente tentato di portare il nostro stile verso nuove direzioni. Non so se suonano necessariamente più riflessivi o eterei perché penso che anche alcuni degli altri dischi condividono queste qualità.. ma sono stati il tentativo definitivo di spingersi verso nuovi orizzonti.


4) credo che molte delle bands sotto Dischord siano state davvero importanti per l’evoluzione del rock negli utlimi 20 anni. Cosa ne pensi?

Guy: penso che questo tipo di considerazioni possa essere determinato solo dal’orecchio dell’ascoltatore.
Certamente è stata un’esperienza molto importante per me.. e quindi non m’importa molto com’è percepita nei termini di “storia del Rock”.

5) (scusa la banalità!) pensi che i Fugazi tornino a suonare insieme?

Guy: Davvero non saprei che dire.. onestamente penso di no, ma le mie sensazioni si sono rivelate sbagliate in molte occasioni in passato.. Per adesso, stiamo tutti lavorando a altri progetti. Rimaniamo tutti amici molto intimi e siamo ancora molto coinvolti ognuno nella vita dell’altro.. sembra semplicemente un buon momento per mettere la musica da parte. non abbiamo mai voluto forzare qualcosa al di là del sentirlo naturale e positivo, quindi finchè non torneremo a sentirlo tale continueremo a rimanere fermi.

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