Decisi di ascoltare questo album, "Hours", spinto più dalla curiosità, convinto già a priori di trovarmi di fronte l'ennesima rock band inglese con il pallino per quel power-rock, tendente al metal, molto caro alle band statunitensi. Infatti ebbi conferma di ciò.

Ritmi serrati di batteria, potenti e distorti riff di chitarra fanno da filo conduttore per tutte le 11 tracce del cd, ma non per questo i FFAF rinunciano a passaggi strumentali degni di nota, imprimendo un loro stile. Ampio spazio dato alla melodia, che a conti fatti si ritrova a fare da padrona, e lasciando così in testa un paio di ritornelli che, puoi star sicuro, ti accompagneranno per il resto della giornata.

Si passa da episodi come "All the rage" e "Alvarez", due tra i pezzi più nevrotici e aggressivi, a ballate melodiche, ma per nulla scontate come "Drive" e la bellissima "History": "The sky will make me sick / so i'll give up on you / i'll give up on this".
La sezione ritmica sostiene bene la voce, una voce che riesce bene ad adattarsi nei vari cambi ed essere sia determinata sia morbida ed intensa nelle parti più melodiche. A concludere l'album "Sonny", amara ballata che si sviluppa su di una base elettronica per poi esplodere d'insieme nel finale, come un'urlo liberatorio necessario al termine di una lunga fatica.

Mi rimane un dubbio: sono io che mi esalto per così poco, oppure effettivamente c'è per cui esaltarsi??

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