Mi permetto di chiudere la discografia dei Gamma Ray su Debaser, parlandovi del seguito dello strano Sigh No More: Insanity & Genius. Rispetto al lavoro precedente, atipico per il sound proposto, qui ci troviamo al cospetto di un cd rabbioso di puro power metal melodico vecchia maniera. Musica direttissima ed avvincente che esprime bene il senso di "energia-potenza" racchiuso nel tamarro aggettivo POWER. Ascoltando le 11 tracce del prodotto in questione, infatti, se sei un amante della musica hard & heavy ti senti ribollire il sangue nelle vene e ti viene una voglia incredibile di imparare a suonare la chitarra per provare a seguire i riff e gli assoli esaltanti che costellano un album senza freni che non è racchiuso in schemi prestabiliti. Il power di questi anni (siamo nel 1993), finita la sbornia dei Keeper, era ancora "under construction" nel senso che era alla ricerca della formula vincente e del mix perfetto tra potenza grezza e melodie allegre.
Cosa rende così unico Insanity & Genius? I break senza ombra di dubbio. Ogni canzone propone accelerazioni e cambi di tempo spesso devastanti, che mettono alla prova il batterista Thomas Nack ed il bassista Jan Rubach. E gli assoli, direte voi? Per fortuna non sono solo una sterile profusione di scale neoclassiche (prendo come riferimento la Stratocaster del biondino svedese Yngwie, comprendendo sia i suoi maestri del passato, che i suoi futuri cloni). I due chitarristi sono dei buoni musicisti (non dei mostri) ma non puntano solo ed esclusivamente sulla velocità: si divertono a dare alla luce solos in evoluzione, per un botta e risposta grezzamente heavy metal arricchito da molti riff che si incastrano in testa.
La voce di Ralph Scheepers sa andare molto in alto, ma in questo disco cerca di essere anche sporca, ruvida e passionale nell'esecuzione e così facendo arricchisce ogni canzone (in Heal Me e Your Turn Is Over viene messo in disparte per lasciare spazio ad Hansen e Schlachter).
A questo va aggiunto un lavoro di backing vocals superbo ed ingiustamente sottovalutato dai più. I due chitarristi non sono perfetti come impostazione; anzi, diciamolo pure che sono abbastanza grezzi. Ciò non toglie che siano assolutamente all'altezza per impreziosire i brani con incastri vocali non indifferenti (bestemmio se dico Queen?!) mentre suonano la chitarra, e per avere conferma di ciò vi invito a prendere visione del DVD del 1993.
Le canzoni usano il bastone e la carota. Il bastone come nell'iniziale Tribute To The Past o nella title track. La carota come nel grandioso lento passionale 18 Years (strepitoso Scheepers) e nella conclusiva Brothers.
Quello che mi piace terribilmente di Insanity & Genius è che si sente la voglia da parte della band di scrivere canzoni originali. Se adesso nel mercato è quasi d'uopo che un singolo abbia le stesse linee melodiche facili basate su un riff ruffiano ed affabile, che l'assolo duri più o meno 30-40 secondi, che il coro venga ripetuto n volte. Se la situazione è così schematica da qualche anno a questa parte, nel 1993 non era così e i Gamma Ray se ne sfottevano altamente delle regole e spaccavano. Solo così si spiegano canzoni memorabili come The Cave Principle: una montagna russa di heavy metal sperimentale, potente ed ascoltabile all'infinito per le sue molteplici sfaccettature e cambi di tempo. Stesso discorso per Heal Me. Per 2 minuti siamo convinti di trovarci al cospetto di un lento sontuoso. Siamo già pronti a prendere l'accendino e....e invece no! Kai Hansen ha le palle per stravolgere e distruggere una ballata dal potenziale enorme per virare verso un sound massiccio, oscuro e pesante che dà alla luce uno dei break più straordinari che abbia avuto il piacere di sentire. Un break dolce, lento che non centra niente con l'inizio della canzone e che dà il LA ad un crescendo che racchiude in sé l'essenza del power. Questa è musica fuori dagli schemi, coraggiosa che nessuna band del genere adesso sarebbe capace di dare alla luce! Potrei andare avanti con la tecnicissima e vorticosa Future Madhouse, che per 5 minuti preme sull'acceleratore con un lavoro super del basso e delle due chitarre che alle fine è lecito aspettarsi che fumino e cadano a terra: sfinite e senza aver risparmiato una sola nota tra le 12 corde complessive. Potrei tediarvi con un track by track che cerchi di esaltare la tecnica di una line up semplicemente superlativa, ma il succo del discorso credo si sia capito.
Ehi, tu che leggi! Credi davvero che il power sia solo doppio pedale, coretti da stadio, assoli scala e canzoni lineari che nei testi parlano di dragoni e principesse da salvare??? Io ti sfido, ti dico di ascoltare questo album e vedrai che dopo rispetterai band come i primi Gamma Ray e capirai perché il tono della mia recensione è così triste e disfattista se guardo al presente...ed immagino al futuro.
Un cd strepitoso che ho quasi consumato a forza di ascoltarlo.
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