Apprezzo chi, quando si trova in un vicolo cieco, non si arrende e tenta l'arrampicata sugli specchi: una vera e propria arte di "sopravvivenza". Vi è mai capitato durante un esame orale (od interrogazione che sia) di dover tentare di rispondere ad una domanda, posta dal Prof di turno, che il database del vostro cervello non riconosce proprio?? Vuoto... bianco... deserto dei Gobi. Le opzioni sono due. O ti lasci andare e quindi segare, o vai spudoratamente avanti di "mirror climbing" e cerchi di uscire dalla situazione sviando, portando il Prof. dove vuoi tu. Mica facile: serve esperienza, una buona dose di mestiere, faccia tosta, autostima e notevole capacità oratoria, o musicale, come nel caso che voglio descrivervi.

I Gamma Ray sono una famosa band di power metal teutonico che ho idolatrato, visto numerose volte dal vivo (4) e seguito da svariati anni a questa parte. Secondo il mio confutabile parere sono in netta crisi compositiva da Powerplant (1999). Da quel momento, infatti, la vena compositiva del loro leader Kai Hansen (membro fondatore degli Helloween), dopo quasi 15 anni di onorata carriera, si è inaridita e i piccoli fiumiciattoli rappresentati dal crescente songwriting del batterista Dan Zimmermann e del chitarrista Henjo Richter non sono bastati a mantenere un livello qualitativo alto quanto quello del passato.
In No World Order (titolo quantomeno inquietante se tenete conto che è uscito proprio l'11/09/01) e Majestic i Gamma Ray, visibilmente spenti ed impreparati, si sono affidati ad un banale e sciatto power-heavy metal di base con chiari riferimenti ai Judas Priest. Album mediocri, carini e trascurabili. Lo dimostra il fatto che sono riusciti a prendere etti di polvere nella collezione di un fans incallito, e rigorosamente non obiettivo, come il sottoscritto.

Qua bisogna fare qualcosa!! Ed allora la vecchia volpe Kai Hansen spara il pericolosissimo nome Land Of The Free II sul web provocando un effetto bomba nei siti specializzati in quanto Land Of The Free del 1995 è un capolavoro assoluto del genere. Fanculo l'innovazione e gli omaggi ai Judas Priest si deve essere detto il nostro folletto.
Se non ho più un cazzo da dire forse posso provare ad arrampicarmi sugli specchi tentando di aggirare la crisi compositiva che mi attanaglia. Come? Prendendo dal passato, dal meglio che ho fatto, e da quanto hanno prodotto grandi band conosciute come gli Iron Maiden.
E' così che è nato NON il nono album in studio dei Gamma Ray, ma l'esordio di una nuova band: i RAYDEN.
Cosa succede se misceli cori pomposi e batteria da Gamma Ray vecchio stampo con giri di chitarra e basso degli Iron Maiden dei tempi che furono? Land Of The Free II. Innovazione pari a zero. Spudorata la citazione voluta a The Clairvoyant in Opportunity, ma che dire di gran parte degli assoli clamorosamente maideniani che costellano questo album. La cavalcata From The Ashes per sezione ritmica e lavoro di chitarre sembra proprio scritta da Steve Harris dei bei tempi!!! Per i vecchi Gamma Ray richiami qua e là a Last Before The Storm, Rich And Famous, How Many Tears, Heal Me, Heaven Can Wait e poi c'è spazio anche per gli Accept nella bellissima Empress. La tracklist risulta essere omogenea. Tra le migliori annovero Opportunity, From The Ashes, Rain, Empress, Into The Storm e l'unica canzone che fa da filo conduttore con Land Of The Free del 1995: Insurrection (una sorta di Rebellion In Dreamland per struttura e in parte per qualità).

Insomma un ottimo minestrone della nonna riscaldato da almeno 4 giorni che mostra una grandissima arte musicale nel saper prendere dal passato e rielaborare. Cd da godersi tutto d'un fiato e che per essere apprezzato deve essere ascoltato senza fare i rompicazzo muniti di lanternino sforzandosi di trovare, manco fosse una caccia al tesoro, il plagio per criticare i Raggi Gamma. Qui non è plagio, ma SPUDORATA citazione o, ancora meglio, finissimo e minuzioso lavoro di bricolage perché tutti i pezzi sono mutevoli al loro interno con svariati break riusciti.
Avete presente il cartone Dragon Ball? In una serie, che non mi ricordo quale sia, per battere il panzone rosa che trasformava tutti in caramelle, Goku & Co. dovettero ricorrere all'arte della fusione. Ecco, per sfondare un mercato saturo i Gamma Ray e la loro poca ispirazione si fondono con il loro passato e quello degli Iron Maiden (peccato che non glielo abbiano detto) i quali non mi stupirei se si prendessero la metà degli introiti del disco. 

Finalmente dopo due delusioni Kai Hansen e i suoi Gamma Ray mi offrono un cd dotato della giusta carica positiva. Land Of The Free II è diretto, potente, epico ed anche allegro per un metal melodico di ottima fattura suonato dai soliti 4 professionsti i quali hanno raggiunto un amalgama invidiabile. Sono sicuro che all'Alcatraz, tra 2 settimane, assieme agli Helloween faranno un putiferio e le nuove canzoni saranno già diventati inni per tutti i fans. Un gran bel ritorno e tentativo perfettamente riuscito di sopravvivere alla grande pur avendo finito le cartucce.

P.S. Un saluto a mista che nell'estate del 1999 in Sardegna mi consigliò di ascoltare Land Of The Free...

Carico i commenti...  con calma