Parlando di hip hop, uno dei primi nomi che passa nella mente di un medio ascoltatore del genere è GangStarr. Eh sí, perché – checché se ne dica – Guru & DJ Premier sono degli autentici mostri sacri della black music contemporanea.
Presenti sulle scene dal lontano '89 (è a quell'anno che, infatti, risale il loro esordio, "No More Mr. Nice Guy"), il duo delle meraviglie, pur raggiungendo successi di vendite e di pubblico, è sempre rimasto coerente nelle sue scelte artistiche e musicali, senza mai svendersi con dischi scialbi e deludenti, ma, anzi, rappresentando il vero hip hop al 100%.
Nel 1994 i nostri pubblicano quello che, fino ad oggi, viene considerato unanimamente il loro più grande capolavoro, "Hard To Earn", senza dubbio uno dei più bei dischi rap di sempre. Dopo il magnifico "Daily Operation" e il progetto solista di Guru, "Jazzmatazz", sembrava difficile fare di meglio, ma i GangStarr sono nati per stupire e riescono a superarsi, regalando a tutti i loro fans un album straordinario dall'inizio alla fine.
Premier produce tutto con il suo tipico stile scarno ed essenziale, piazzando i suoi migliori beat di sempre, Guru ci mette le rime, ed il risultato è devastante: 19 tracce potentissime, tra cui spiccano la cupa e riflessiva "Code Of The Streets", "Brainstorm", la più distesa "Planet", il magnifico trittico di "Speak Ya Clout" (3 basi devastanti per 3 diversi mc: Jeru The Damaja, Lil Dap dei Group Home e Guru, da brivido!!), la mitica "Mass Appeal" e la conclusiva "Comin' For Datazz".
E non che gli altri pezzi siano peggiori, anzi, il livello del disco è davvero altissimo per tutta la sua durata.
Insomma, "Hard To Earn" è un album da possedere senza ma e forse, una delle massime vette raggiunte nella storia del rap e della black music in generale che, a 10 anni di distanza, non finisce di stupire: i GangStarr sono sinonimo di qualità: una qualità che non troverà alcun peggioramento negli anni successivi, come si auguravano i (pochi) detrattori, ma che, anzi, si confermerà grazie a grandi dischi come "Moment Of Truth" e il recente "The Ownerz", che hanno ascritto i nostri nella leggenda, una leggenda che, si spera, possa ancora ripetersi.
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