Dopo due bellissimi dischi, A Berlino... va bene e Scortati, e dopo due Sanremo consecutivi con Radioclima e Cose veloci, fu tempo di cambiamento per Renato Abate in arte Garbo. Cambiamento di casa discografica, dalla Emi alla Polygram, e di stile, dalla new wave tout court al new romantic.
Il disco del 1986 si chiama Il fiume, e da essi saranno estratti sia la canzone omonima che Per te. Con la title-track Garbo partecipò al Festivalbar, e l'esibizione è tranquillamente visibile su YouTube, detentore sacrosanto della memoria collettiva via etere.
Il fiume apre anche il disco, e cosa dire, bellissimo pezzo, con Generazione e Radioclima sul trono delle sue composizioni.
Arriva poi Strade su strade, un po' sofisticata, ma piacevole.
Per te è più incisiva e movimentata, non a caso esce pure come singolo.
La stoffa giusta non mi ha convinto pienamente, sarà perché si dilunga troppo raggiungendo i sei minuti e quaranta secondi.
Luci sull'asfalto invece è decisamente più bella, con un ritornello convincente.
Take your beat ha tutto il sapore degli anni Ottanta, dalla batteria alle chitarre.
MCMLIXI, ovvero 1969, rende Garbo per questa volta "Elton John della Brianza" con tanto di citazione di Rocket Man, per un brano evidentemente dedicato all'allunaggio del 20 luglio.
A chiudere tutto And the show goes on, che pure si dilunga, ma non è male.
Con Il fiume Garbo si sposta anche verso la sfera dei sentimenti, e questo intimismo pervaderà anche il successivo Manifesti, che sarà l'ultimo LP pubblicato con una major.
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