<< E' verso la fine degli anni quaranta, quando il celebre compositore francese Pierre Schaeffer inizia a lavorare alla manipolazione a fini compositivi di suoni precedentemente registrati: nasce la cosidetta musica concreta, basata sull'idea che qualunque suono o rumore, a prescindere da come sia stato prodotto, possa essere trattato musicalmente a patto che il compositore sappia riconoscerne le potenzialità e ricavarne una forma musicale coerente e significativa >>.
Celebri sono i Cinq études des bruits (1948, Pierre Schaeffer), brevi composizioni in cui il materiale sonoro è costituito per esempio da rumori di treni o di pentole
.
Ora, non preoccupatevi, il disco che vado a recensire oggi non è composto da clacson inferociti o pentole che cadono a terra, ma questa premessa era d'obbligo per introdurvi all'album in questione. Il passo grande è stato quindi compiuto moltissimi anni fa da Schaeffer. Da allora vi è pari dignità tra un accordo di pianoforte o di chitarra e qualsiasi altro rumore, sia esso naturale, artificiale, volontario o involontario.

Wolfgang Voigt, in arte Gas, è invece un compositore di musica ambient tedesco. E la Germania si sa, sa il fatto suo in fatto di musica, specie di musica elettronica. Per rendere le cose ancor più interessanti vi potrà forse interessare che questo è un disco di ''Nature Recordings''. Come ben spiega il nome, l'artista sfrutta in questo particolare ''genere'' tutti i suoni naturali come la pioggia, il canto degli uccelli, il rumore delle foglie mosse dal vento etc. e li campiona, integrandoli nella propria musica.
La musica Ambient si sa, ha da sempre lo scopo di dipingere dei cosidetti Imaginary Landscapes. Va da sé dunque che il buon vecchio Gas campionando tutti questi suddetti suoni, non può fallire nella localizzazione spirituale della propria musica. Egli rende in questa maniera meno personale l'esperienza di ascolto, e la uniforma.
Ascoltare Pop è proprio come essere lì, a stretto contatto con la natura. Ognuno sceglierà la meta turistica che più gli aggrada, siano esse montagne, colline, boschi, laghi etc.
L'ascolto rimarrà sempre e comunque puramente personale, ma la trasposizione metafisica è come detto uniformata alla natura.
Se dobbiamo dirla tutta, questo stretto legame naturalistico è in realtà ben presente solo per la prima metà del disco, per quanto riguarda la seconda metà Gas farà invece sfoggio delle sue eccellenti doti di compositore, deliziandoci con musica ambient di qualità, e accelerando di molto i ritmi proprio al finire del disco. Entrerà infatti in gioco la ormai celebre ''Ambient Techno'' alla Aphex Twin, con ritmi incalzanti e corposi. Questo spartiacque all'interno dell'album è a mio avviso chiaramente un pregio, che denota grande maturità artistica.

Pop nel complesso è un disco pregevolissimo. Un'esperienza musicale che pochi altri album possono permettersi di vantare. Ai concetti che abbiamo precedentemente espresso va sempre rimarcato il fatto che dietro a questo progetto vi sia un musicista a 360° gradi, capace di destreggiarsi in gran spolvero tra più percorsi musicali, e integrando in maniera superlativa tutte queste idee in un'opera che difatto appare stilisticamente compiuta e rifinita alla perfezione in tutti i suoi dettagli.

Pop è una sorta di via di fuga dalla quotidianità e dalla stressante vita in città.

PS: Non fate il mio stesso errore: non ascoltatelo in montagna. Facevo davvero fatica a distinguere i suoni all'interno del disco da quelli che udivo vicino a me.

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