Esiste il Paradiso?
Per gli amanti del punk in bassa fedeltà più grezzo e derelitto (ed anche per tutti i garagisti zozzoni) è esistito certamente ed era di stanza a Columbus, Ohio, all'alba degli anni Novanta.
Non solo perché da lì provenivano i New Bomb Turks, gli esponenti più in vista della scena (e con pieno merito), ma anche perché i succitati avevano come vicini di casa una combriccola di sfigati che rispondevano al nome di Gaunt.
Sfigati per modo di dire, perché i Gaunt furono un gruppo semplicemente DE-VA-STAN-TE!
I primi tre lavori ufficiali, l'ep "Whitey The Man" (che include uno dei massimi capolavori del genere, l'innodica "Jim Motherfucker"), il 10" "Sob Story" e soprattutto questo esordio sulla lunga distanza, contundono l'ascoltatore con assalti furibondi e senza requie, condotti a base di chitarre maltrattate alla stregua di motoseghe ed una sezione ritmica impazzita e distruttiva come un treno deragliante.
Come suona "I Can See Your Mom From Here"? Per me suona indubbiamente bene e suonerà tale per chiunque identifichi il bene con un'orgia di distorsioni e feedback che si snoda lungo quattordici brani, dall'attacco dell'opener «I Don't Care» sino all'ultimo sibilo della conclusiva «Revolution To Spite Your Face».
In mezzo scorrono le melodie (ah ah ah, buona questa) di «Turn To Ash» e «Weekend», in pratica, il loro folle tentativo di proporre brani commerciali FM oriented; e poi «Ohio», che cita in apertura l'omonimo pezzo di Neil Young (...forget Ohio) salvo tramutarsi in un indiavolato sabba lo-fi; ed ancora «Scandals» e «Jerkin' Yourself Around», i due vertici dell'album, nient'altro che micidiali punk'n'raw infarciti di stop-and-go e cambi di ritmo.
Non stupisce che a cerimoniare il rito fosse Steve Albini ed a portarlo alla luce da cave tenebrose fosse la Crypt, etichetta di riferimento per ogni cultore del genere.
Furono un gruppo grande, i Gaunt, degnissimi eredi dei conterranei Pagans, ai quali li legarono evidenti affinità attitudinali e stilistiche.
E come ogni gruppo grande, furono un gruppo sfortunato, ché un destino balordo ed infame si portò via dieci anni fa il compositore/cantante/chitarrista Jerry Wick.
Che la terra gli sia lieve, come dovrebbe essere per chiunque renda più lieta la vita anche ad un solo, insignificante essere vivente; ed almeno a me, i Gaunt hanno allietato molti momenti.
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