Della serie 'si ritorna dove si è stati bene'.

Perché si, in fin dei conti, finisci sempre per apprezzare maggiormente il modus operandi al quale il tuo orecchio è abituato. Semplicismi a parte.

Ciò mi accade con Flavio aka Gazzelle, in questo 2019 davvero ricco di sorprese (non sempre belle). Nella maggior parte dei casi solo una chitarra ed un piano; di cos'altro hai bisogno quando la tua canzone regge abbastanza bene da trasmettere tutto su pochi accordi?

Post Punk altro non è che la versione ampliata dell'album Punk, uscito nel 2018 sotto l'etichetta Maciste Dischi. Gazzelle arriva al disco d'oro per la terza volta consecutiva, ma non è questo il punto su cui mi voglio focalizzare (chi se ne frega delle vendite, io sono l'ascoltatore). Il punto è che questi pezzi sono fantastici nella loro essenzialità; sono la veste perfetta di un autunno che accoglierà un inverno gelido ma rassicurante.

Persino la hit Polynesia rinnega la forzatura di un'estate a tutti i costi. Si arriva al nocciolo di quell'essenzialità che sottolineo all'ascolto di brani come Sopra. La maggior parte dei testi mi ha colpito per la classe utilizzata nell'accostare la malinconia più nera al romanticismo tipicamente pop.

Per farsi un'idea consiglio Sbatti (che credo sia la mia preferita al momento) e SMPP (Stavi male pure prima). Si tratta delle più spoglie, se vogliamo. La prima mi fa pensare al preludio di qualcosa di grande, ma magari si tratta solo di una mia impressione. La seconda è pungente; a tratti sembra risalire dalla corrente nera in cui si getta, ma non penso proprio ci sia scampo.

Sarebbe facile adesso fare un discorso sulla scena italiana odierna per collocare Gazzelle "al suo posto" tra un tizio e un altro (avevo scritto dei nomi noti che ho successivamente rimosso, questa recensione voglio sia incentrata su questo tizio). Lo scrive uno che di verità in tasca non ne ha di certo, ma di calderoni e di scene non ne esistono. Non mi va per niente di catalogare. Qualunque ricercatezza sonora tu voglia comporre, dovrai pur avere di base dei pezzi validi che si prestano bene all'esecuzione più intima. Sono canzoni e basta. Se piacciono o meno non sarà certo per un motivo di accostamento.

Non sono inni, sono una mano sulla spalla; e per me -in musica- ciò è un grande complimento.

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