Se dovessi spiegare la differenza

tra vita ed esistenza,

direi che 13 - Tzameti

su questo c'ha esperienza.

Filastrocche a parte, questo regista Georgiano che scrive e dirige il film, mette davanti alla macchina da presa un gioco sulla vita, ma nel suo piccolo forse racconta di esistenza, del caso. E forse non è un caso che il tema su cui si costruisce tutta l'angoscia sputata e rimasticata che accompagna la visione sia proprio il gioco della roulette russa, scontro perfetto tra la vita ed il caso. I principali addendi si svelano subito, nei primi minuti della pellicola:

caro vecchio cinema francese + noir + b\n = 13 - Tzameti

Il giovane protagonista: figlio di emigrati in Francia, mantiene la sua famiglia con l'umile impiego da operaio; un viso che trasmette ingenuità, una condizione economica che intenerisce, un azzardo da ventenne. Con lo scorrere dei minuti, scivoliamo assieme a lui nel buio senza sapere bene se quella che vediamo laggiù in fondo è gloriosa luce o cocente lava. Alla ricerca inconsapevole di una fortuna che il destino sembra avergli messo tra le mani, il giovane Sébastien inizia un percorso circolare, che ha come interminabile tappa centrale lo straziante gioco della morte, affrontandolo con un realismo stampato in volto che da solo vale il biglietto d'ingresso.

In una centrifuga d'ansia ogni movimento percepito è terribile, spietato, specie in un clima reso crudo e amaro da un bianco e nero quasi fondamentale: 13 - Tzameti è il perfetto caso capace di trascinarti dentro, invece che nausearti. Il percorso infatti è quasi concentrico, con elementi che si ripetono più volte, anche in termini di sceneggiatura, senza però risultare ripetitivi, anzi, resi differenti l'uno dall'altro da sequenze e scelte registiche che, se fossero state combinate ancora meglio, e rimarcate, avrebbero sottolineato il valore aggiunto dello script e consegnato il film alla blasonata etichetta di cult o must che in sole quattro lettere fa tanto cazzuto. Cazzuto come 13 - Tzameti alla fin fin fine.

Non credere. Non mi sono scordato della pennetta usb. Scusami.

Carico i commenti...  con calma