E' l'Ottobre del 2002 quando i Gemelli Diversi, un gruppo rap emergente del panorama italiano, sforna un album di cui già solo il titolo sarà azzeccatissimo per l'estate successiva: "Fuego", disco dai ritornelli orecchiabili e da originali testi a mò di rap, che descrivono un pò tutte le situazioni che ti capitano nella vita (soprattutto in amore) e il modo di pensare e agire che hai quando sei ragazzo. Premetto che questo disco va ascoltato in età giovanile appunto, non credo che in età avanzata si avrà l'accortezza di sentire a fondo l'intero lavoro.

Dopo due intro che riscaldano già l'atmosfera del cd, ecco ascoltare "Tu no", che è anche il loro primo singolo estratto per le radio. Il brano parla delle vecchie fiamme, con tanto di nomi, di un vecchio Playboy il quale stavolta ha trovato la ragazza giusta, diversa dalle altre, capendo col passare del tempo che con lei non si tratta solo di sesso, ma di vero amore. Subito dopo, ecco la canzone simbolo dell'intera opera (e forse di tutta la discografia anche futura) della band: "Mary". Chi di voi non ha mai ascoltato le splendide parole di questa canzone durante l'estate 2003? Mary è una ragazza che ha subìto in passato gli abusi e le violenze sessuali dal padre, davanti agli occhi della madre che è rimasta sempre in disparte. Ora il padre è morto "Mary fissa la sua lapide, versare lacrime è impossibile". Di questo singolo (nei primi posti delle classifiche italiane per 8 mesi) usciranno varie versioni, tra cui anche una per le discoteche. Se tutto fosse finito dopo questi pezzi, già potremmo essere soddisfatti rispetto ai 3 precedenti dischi dei Gemelli. E invece i colori aumentano: ecco "Whisky e Margarita", poco conosciuto perchè mai estratto come singolo, ma a mio modo di vedere rimane una delle song più belle e originali di "Fuego". Bella innanzitutto per le sonorità, con chitarre quasi spagnoleggianti su una base hip-hop, e poi ovviamente per il solito ritornello che ti rimane in testa. Ma la vera bellezza rimane ancora una volta l'originalità del testo. E' il dialogo in un bar tra un uomo che viene lasciato improvvisamente e definitivamente dalla ragazza e il barista amico dell'uomo che fa di tutto per tirarlo su con delle perle di saggezza avendo avuto un'esperienza simile tutto qui. Il terzo brano estratto è "Tu corri!", altra ballata rap in cui a correre sono gli adolescenti dietro ai propri sogni, in questo caso c'è quello di riuscire a diventare un calciatore. In fondo correre non è nient'altro che la metafora della vita, di quando sei un ragazzino e cerchi dei modelli da imitare per diventare grande. Questo tema sarà ripreso più avanti e in maniera più dura da "Falsi eroi". 

La settima canzone è veramente un "Fuego": si chiama "Quella cosa" ed è davvero la più sincera canzone d'amore (forse di sesso) come dice lo speaker durante l'intro. Chi è che tra noi uomini eterosessuali non si è mai lasciato trasportare da "quella cosa"??? "amo i tuoi capelli mori, come li muovi ma vado fuori...per quella cosa. Chiamali pensieri sporchi ma se mi tocchi non penso più ai tuoi occhi...ma a quella cosa" più sincera di così. Come si può notare l'album spazia da un tema all'altro: dalla tenerezza e commovente storia di "Mary", alla goliardia di "Quella cosa"....dall'illusoria "Tu corri!" fino ad arrivare all'ottava traccia: "Chillin'". La particolarità di "Chillin'" è che il testo è in parte italiano e in parte inglese. Chillin' è secondo Grido, Strano e Thema lo stato mentale di un ragazzo, che vive in tranquillità e che non è un attaccabrighe. A mio modesto parere non certo una perla questa, forse danneggiato dal ritornello inglese non all'altezza degli altri. Ma andando avanti si entra in un clima più fresco e leggiadro. Ecco infatti ascoltare "Per sempre", bellissima canzone d'amore impreziosita da dei tocchi di chitarra acustica. "Per sempre" è il classico pezzo da dedicare ad una ragazza di cui si è davvero innamorati. La successiva "Il momento perfetto" ci porta in temi idilliaci e quasi surreali e sono momenti che si vivono quando si è a tu per tu con la natura e con la propria lei. Ma non voglio spendere troppe parole su questa, e in le conservo invece per "Sola", la più pacata dell'intero disco ma non per questo brutta, anzi... ottimo ritornello e testo spensierato indirizzato ad una donna che cresce anche senza il proprio partner, ma che andando avanti senza di lui si accorgerà di restare "Sola". Nine, eight, seven, six, five, four, three, two, one....ed ecco attaccare la successiva "Un mondo senza sogni" altra track sulle illusioni, tema ricorrente di "Fuego" ecco perchè parlavo di un ascolto ad un pubblico giovanile o al massimo effetto da sindrome di Peter Pan. Il fatto è che tutti da ragazzi pensiamo che il mondo è stato creato su misura per noi, ci sentiamo quasi immortali, ma crescendo i sogni diventano nient'altro che utopie.

"Tutto il calore che c'è" è l'ennesima canzone che parla d'amore, ma c'è da sottolineare il giro di chitarra e pianoforte che accompagna l'intero brano, veramente da brividi. Il ritornello e il testo in generale non sono neanche male, ma da una musica così ci sarebbe aspettato qualcosa di più, peccato! di "Falsi eroi" abbiamo già accennato qualcosa e già il titolo del brano fa capire tutto. Forse è il testo più incazzato del cd, anche perchè i Gemelli ce l'hanno con i "fabbricanti di sogni" ovvero i falsi miti da prendere come esempio "fabbricanti di sogni teneteli per voi, perchè non ho bisogno di falsi eroi o dei". Da sottolineare anche l'assolo in stile anni'80 nella parte centrale e finale del pezzo, veramente da applausi! La conclusione non poteva che essere perfetta: ed ecco infatti che dal cilindro magico dei Gemelli Diversi spunta l'irriverente e sfacciata "Noi siamo quelli" dedicata a tutti coloro che si ribellano e cercano la libertà, quelli che vanno a dormire quando gli altri si svegliano, che si scordano quello che hanno mangiato, insomma... la "Siamo solo noi" versione hip-hop. La bellezza di "Noi siamo quelli" è il solito ritornello, cantato in questo caso anche da un coro di ragazzini.

Sicuramente verrò criticato perchè stiamo parlando dei Gemelli Diversi, e non è un gruppo amato dai rockettari nostalgici di cui è pieno zeppo DeBaser e della musica post-sessantottina, ma ho espresso solo la mia recensione perchè mi sentivo di farlo, avendo riascoltato ieri notte questo disco dopo alcuni anni, ed essermi realmente emozionato nonostante io non ami questo gruppo, tutt'altro anzi! Però mi piacque l'album e lo adoro tutt'oggi, forse perchè mi ricorda la splendida estate del 2003. Comunque sia è solo una recensione e soprattutto... ascoltatelo prima di commentare!

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