Qualcuno si chiederà, perchè scrivere una recensione su di un LP definito in assoluto il più grande flop della storia, ormai quarantennale, di questo mitico gruppo?
Il motivo è semplice, riascoltando il disco dopo molto tempo, ho scoperto che in fondo la qualità del lavoro della banda Gabriel non è poi di così basso profilo.
"Povertà" di produzione, i grandi danni fatti in fase di missaggio delle tracce (uno per tutti, ascoltate "The Conqueror" e per "intuire" l'ottimo assolo di Phillips bisogna oltremodo drizzare le orecchie), non hanno certo contribuito a rendere questo lavoro un successo.
Non vorrei soffermarmi sulle singole tracce, vista la poca omogeneità del lavoro, ma vorrei, se me lo consentite, darvi un consiglio: ascoltate attentamente questi brani, non solamente i primi 30 secondi come feci io la prima volta, ma approfondite l'ascolto e troverete già tracce di quella che sarebbe poi stata l'evoluzione Genesiana di "Trespass".
Tra un moto di sorpresa e apprezzamento, e un sorriso per l'ingenuità presente nel lavoro, lode ai 5 ragazzi per la forza dimostrata nell'andare avanti, convinti del loro lavoro e delle loro idee, forza che li avrebbe portati poi ad essere un gruppo entrato nella storia della Musica.
Buona Musica a tutti.
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