Nel 1971 quella che era l'idea base del sound Genesis, fino ad allora ingenua ed espressa poco chiaramente, si sviluppò e prese forma in quello che è uno dei pezzi da novanta del progressive rock, "Nursery Cryme". Con una formazione finalmente stabile composta dal cantante, teatrante, paroliere e flautista Peter Gabriel, il bassista Michael Rutherford, il pianista/organista Tony Banks, il chitarrista Steve Hackett e il batterista Phil Collins. La Band, reduce dalla prima esperienza progressive di "Trespass", finalmente trova la giusta strada e riesce a esprimere con questo album le sue vere potenzialità.
La prima canzone, "The Musical Box", da cui è tratta la Cover, è una grottesca favola per bambini, che parte con atmosfere oniriche, fiabesche e a tratti diviene quasi una storia dell'orrore, con sonorità cupe e angosciose, trapsortando l'ascoltatore nel pieno della narrazione. La seconda traccia, "For Absent Friends", segna una pausa dopo il climax emotivo ascendente della prima canzone, proponendo una tranquilla e rilassata interpretazione di Peter Gabriel e Steve Hackett alla chitarra classica.
Tutt'altro discorso per "The Return Of The Giant Hogweed", un'opera che mostra l'eccellente abilità strumentale della Band, aggressiva e allucinante. "Seven Stones" è incentrata più sulla solenne e pacata narrazione, che parla di avventure marinaresche. La quinta canzone, "Harold The Barrell", è una trascinante miniopera teatrale che mette in risalto l'abilità interpretativa di Gabriel e il virtuosismo pianistico di Banks. "Harlequin" è una lenta e sognante ballata, che riprende i toni fiabeschi del primo pezzo.
Il pezzo conclusivo è"The Fountain Of Salmacis", che narra del mito greco della ninfa Salmace e del suo tiste amore verso Ermafrodito, probabilmente il culmine dell'album, trionfale e maestoso, eppure non pomposo, che mostra il vero volto dei Genesis, una giusta conclusione per un grande album.
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