Terzo atto di una trilogia storica, nel proprio genere ed oltre, "Il Giorno Degli Zombi" ("Day Of The Dead") appare come l'opera più cupa, riflessiva, pesante ed irrimediabilmente politica di George A. Romero. Semplicisticamente parlando, il primo film ("Night Of The Living Dead") filtrava in un'ottica contro-culturale lo sdegno sulla guerra del Vietnam e della gente ignava nella propria indifferenza; "Dawn Of The Dead" fu un ironico e dissacrante attacco al consumismo, con una forte dose di pessimistico sarcasmo.

Siamo nel 1985, il budget è aumentato (ma non parliamo di un colossal), le ambizioni sono alte: questo terzo capitolo parla di un mondo in mano ai morti camminanti, con pochi ed isolati accampamenti di superstiti. Il luogo dell'azione, una base militare sotterranea, è divisa tra i militari, grezzi e violenti, e gli scienziati, persi nelle loro teorie utopistiche. Una decina di superstiti che attendono di morire tentando di contattare altri sopravvissuti, e dubitando addirittura dell'esistenza di altri rifugi abitati.

Romero, senza mediazioni politicamente corrette, sbandiera chiaramente le sue opinioni sulla società occidentale: l'esercito, le forze dell'ordine sono un branco di idioti ignoranti, la scienza è un universo di folli; e lo fa attraverso immagini livide, terribilmente claustrofobiche. Un film per la maggior parte fatto di dialoghi e situazioni insensate, di inquadrature opprimenti. Perfetta la contrapposizione dei due gruppi del rifugio: il folle responsabile delle ricerche (con la sua idea malsana di educare i morti viventi, "addomesticarli") viene massacrato proprio da chi dovrebbe essere tutelato, ovvero il capitano dell'esercito.

Un film di tensione che raggiunge il caos, l'apocalisse anarchica nell'ultimo quarto d'ora, che dona infine una pace illusoria, momentanea? A contorno di queste vicende, il pregevole comparto trucchi/costumi (grandissimo, come sempre, Tom Savini). Meno importante ed "accessibile" dei primi due capolavori, questo film offrirà nuovi spunti per il continuo della carriera del regista (il più recente "Land Of The Dead", stesse basi con tutt'altro sviluppo).

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