Nel 1999 un mitomane tossicodipendente di nome Michael Abram entrò furtivamente nella casa di George Harrison, accoltellandolo a pochi centimetri dal cuore, prendendo in pieno un polmone. George si salvò per miracolo, ma si pensa che le conseguenze cliniche di tale scellerato tentato omicidio ebbero un tragico risvolto nella vita di George, a soli due anni di distanza: nel 2001 si ammalò di cancro ai polmoni, in una forma fulminante che per metastasi si estese al resto del corpo. Nonostante le cure, George venne presto dichiarato in fase terminale e purtroppo morì il 29 Novembre 2001, a soli 58 anni. Scompare una leggenda vivente: sembra un orrendo scherzo del destino che un uomo di tale fervente fede religiosa sia stato spazzato via così prematuramente. Le lacrime sgorgano copiose al solo pensiero.

George decide durante gli ultimi mesi della sua vita di incidere quello che è il suo ultimo album, una sorta di addio a tutti i suoi fan, Brainwashed. Questo album postumo, che vedrà la luce a quasi un anno dalla sua morte (18 novembre 2002), è semplicemente struggente ed evoca sentimenti che rasentano la malinconia, in una fusione di bellissimi arrangiamenti acustici, atmosfere crepuscolari, e suoni raga della sua tanto amata India. Ad accompagnare George Harrison il figlio Dhani che suona le chitarre insieme al padre, e l'amico di sempre Jeff Lynne, al tempo artefice del progetto Electric Light Orchestra (ELO).

Si parte con l'ukulele: Any Road, una ballata meravigliosa, le cui parole ricalcano un po' il detto "tutte le stade portano a Roma", anche se in questo caso sarebbe "ogni strada ti porta lì", nel regno di Dio. P2 Vatican Blues (Last Saturday Night) è un allegro e simpatico bluesino, che prende un po' in giro il Cattolicesimo. Pisces Fish è il primo dei capolavori dell'album, semplicemente da pelle d'oca, con il coro del ritornello in stile indiano davvero straordinario e le parole della strofe commoventi. La voce di Harrison, pur essendo quella di un uomo gravemente malato, riesce ancora a stupire. Looking For My Life è di nuovo un gran pezzo e anche qui il ritornello è molto in stile Beatles, nel migliore stile Harrison. Rising Sun tocca nuovamente il picco di Pisces Fish, dove ukulele, slide guitar, lyrics e tutto il resto si fondono ad interagire con i magnifici fraseggi degli archi. Ci rituffiamo nel misticismo indiano con l'appassionato brano strumentale Marwa Blues, dove le chitarre cantano letteralmente un dolce lamento: la solita melanconica chitarra slide, quella che piange, uno dei tratti distintivi della musica di Harrison.
Stuck Inside A Cloud, così come Run So Far e Never Get Over You  sono ballate magiche, anche qui con la slide in evidenza.  Ancora ukulele in un altro bel bluesettino, stavolta folkloristico, che prende il nome di Between The Devil And The Deep Blue Sea. Rocking Chair In Hawaii è forse il pezzo meno riuscito, con atmosfere esotiche un po' lontane dall'universo indiano di George  Harrison.
A chiusura c'è Brainwashed, la title-track, dove Jon Lord suona le tastiere come ospite, oltre alla bravissima Sam Brown che canta nei backing vocals. Confluiscono qui tutte le tematiche religiose, in una summaa, una declamazione dichiarata  (God God God / You are the wisdom that we seek/ God God God / Wish you'd brainwash us too). Il pezzo si struttura molto bene, con il primo intermezzo in cui viene letto un aforisma Yoga di Patanjali, per poi finire con il sitar e accompagnato dal tabla, in un omaggio al Signore cantato in indiano.

Fin dai giorni dei Beatles, George è sempre rimasto affascinato dalla religione più antica del mondo, arrivando spesso a fondere il proprio credo cristiano con quello induista, tanto da aver voluto che il suo corpo venisse cremato e le ceneri sparse nel Gange. Insomma, il viaggio alla ricerca di una coscienza cosmica, di una propria realizzazione e di una realizzazione di Dio come coscienza alla base del Tutto si conclude qui, con questo pezzo di musica indo-raga a lasciarci col fiato sospeso e una lacrima che scende sul volto. George Harrison era una persona straordinaria, non solo come musicista, ma anche soprattutto come uomo, dal carattere mite e sensibile, vittima di un destino alquanto infausto, coperto dal velo del maya. Brainwashed è il coronamento di una carriera che ha prodotto album non sempre eccelsi, ma che ha dato vita anche a lampi di genio come All Things Must Pass e Living In The Material World. Se ne va così il Beatle "tranquillo", ma il messaggio che questo meraviglioso disco vuole lasciare che in realtà non è un addio, ma semplicemente un arrivederci.

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