Siamo nel 1980, l'allora trentenne Winston incontra Will Ackerman e lo intrattiene alla chitarra (classica) con alcuni brani da lui scritti per piano solo. Già ma perchè usare la chitarra se li aveva pensati per il pianoforte? Mah, forse perchè il grande Ackerman ne aveva una per le mani in quel momento e a buon intenditor bastavan poche note, fatto sta che al fondatore della Windham Hill Records ciò che ascolta da George non dispiace affatto tanto da scritturarlo seduta stante per la neonata casa discografica. E così esce il secondo album del nostro eroe, ma in realtà il primo di successo tale da spalancare una fortunata carriera al pianista del Montana, stato semispopolato a nord ovest degli USA, ma ricco di suggestivi e spesso innevati paesaggi fonte d'ispirazione per molti dei suoi brani, di certo quasi tutti quelli di questo album, salvo ovviamente quello marittimo, che non a caso è proprio il più scarno.

Composto di accordi piuttosto semplici e talvolta ripetitivi, alla lunga può risultare un po' monotono specialmente per coloro che anelano scariche d'adrenalina. Viceversa "Autumn" è un album meditativo, fatto d'immagini lievente dipinte dal tratteggio sulla tastiera di Winston, specialmente nel primo lato tendenzialmente malinconiche come suggerisce l'arrivo di una stagione in cui la natura più che addormentarsi, nella terra d'origine del nostro eroe va a congelarsi per quasi 6 mesi. Più mossa la seconda parte con l'ottima "Road" che suggerisce il lento intercalare di passi su una strada campestre, con moto in lieve crescendo forse per l'avvicinarsi alla fattoria obiettivo del percorso di George, raggiunta la quale si passa alla contemplazione della luna "Moon" dal riverbero luminoso forse sulle innevate montagne del Montana o sulle acque di un veloce torrente che da esse discende, con finale decisamente romantico ed evocativo; forse il brano migliore dell'album.

A seguire abbiamo il richiamo del mare, a sentire le note di Winston, abbastanza mosso salvo poi placarsi nel finale e la chiusura che spetta di diritto alle stelle e non poteva essere diversamente, riferendosi forse alla sua ascendente; "Stars" è un brano molto suggestivo: forse la continua (l'ossessivo intercalare) ricerca umana di capire cosa diavolo possa esserci lassù che ci sta a guardare. Ricerca vana, senza risposta.

"Autumn" fu premiato sia dalla critica d'oltreoceano, che dalle vendite, grazie alle quali la ditta di Ackerman & C. potè imporsi al grande pubblico aprendo di fatto una stagione musicale New Age che si esaurirà solamente una ventina d'anni dopo, non prima d'aver prodotto molti album raggardevoli di ottimi artisti ed interpreti, spesso poco conosciuti in Italia.

Rapportato alla produzione successiva di Winter "Autumn", a mio parere non andrebbe oltre le 3 stelle abbondanti, visto che ne grafica ne resa acustica sono degni di nota, tuttavia tenendo conto del momento storico e seguito che avrà con la Windham Hill, non posso esimermi d'arrotondare a 4 stelle.

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