Periodo perfetto per recensire questo notevole album ad ormai 40 anni dalla sua uscita ovvero un'eternità musicale: basti pensare che s'era nel pieno fulgore della New Age e l'etichetta in questione, l'ormai dimenticata ed estinta, "Windham Hill" (assorbita finalmente da SONY Music) viveva il suo massimo splendore grazie a decine d'artisti di ottimo livello a suo libro paga.

Fra loro, oltre al fondatore Will Ackerman, il più celebre e talentuoso è stato certamente George Winston, pianista americano ormai settantatreenne; suo questo album "commerciale" ispirato o meglio dedicato a Dicembre e più espressamente al periodo natalizio e ai brani più cari all'autore. Ho virgolettato il termine commerciale, per non confonderlo con il comune sentire di: "musica fatta per acchiappare le masse", definizione data da un collega recensore che mi pare molto cruda, ma azzeccata; in questo caso la mossa commerciale è stata semplicemente quella di far uscire l'album giusto al momento giusto. Ed infatti la mossa si rivelò azzeccata in quanto "December" rappresenta il massimo successo di vendite per George Winston e probabilmente anche dell'etichetta che l'ha prodotto, superando abbondantemente i 3 milioni di copie vendute!

Bando alle ciance è ora di scendere nel dettaglio ch'è poi molto spiccio trattandosi prevalentemente di una formidabile raccolta di strenne natalizie o come dicono in America "carols" che fa certamente più fine; fra queste e giusto per indirizzare meglio chi vorrà approcciare quest'album, segnalo come mie preferite: "Carol of Bells", arcinoto brano ormai ultra centenario talvolta a repertorio anche nelle nostrane recite corali (l'ho proprio ascoltato la settimana scorsa nel concerto natalizio del Liceo Musicale bolognese, incluso nel programma in omaggio al suo compositore: l'ucraino Leontovich) ed il successivo "Inno a San Basilio" canto tradizionale greco diviso, da Winston in tre momenti: "Neve", "La Mezzanotte" e il suggestivo " Menestrelli" che chiudono assai bene la prima parte dell'album, per poi ripartire alla grande con una variazione by Winston del "Kanon" di Pachelbell, il brano più celebre dell'album dilatato ad arte dal pianista in oltre cinque minuti d'esecuzione. Segue un'altro brano della tradizione inglese che tradotto suona "L'agrifoglio e l'edera"............più natalizio di così!?

Più complessa la declinazione per piano del carol successivo "Some Children See Him" d'origine jazzistica, mentre la chiusura in "Pace" dello stesso Winston, indubbiamente centra perfettamente l'argomento, madandoci tutti felici sotto l'albero ad aprire i regali, fra i quali può benissimo essere incluso questo album o meglio la sua versione in CD, uscita di lì a poca distanza e ripresa nel ventennale con l'aggiunta di due notevoli inediti: "A Chrismas Song" (che fantasia!) e "Sleep Baby Mine", perfetti per rendere ancor più zuccherosa quest'opera.

Trattandosi prevalentemente di "cover", anche se non nel senso stretto della parola, il giudizio è relativamente basso, tuttavia rispetto gli ottimi arrangiamenti e l'impeccabile esecuzione di Winston che come autore, va senz'altro giudicato per ben altri lavori a partire da "Autumn" del 1980, ed attribuisco a "December" una sufficienza piena.

Buon Natale!

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